Abigail, l’horror da 28 milioni di dollari che riprende un twist di Tarantino di 28 anni fa

Tutù, azione e litri di gore. Melissa Barrera, Dan Stevens e la 14enne Alisha Weir (Matilda The Musical) sono i protagonisti di Abigail. La «danza macabra» di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillet, registi di Finché morte non ci separi e degli ultimi due episodi della saga di Scream, nelle sale cinematografiche.

La pellicola rappresenta l’ultima interpretazione di Angus Cloud, l’attore di Euphoria scomparso il 31 luglio scorso, a soli 25 anni, stroncato da «un’overdose accidentale».

Con colpo di scena rivelato (ahimè) fin dal trailer, Abigail deve parte del suo successo di critica alla capacità trasformativa del film in un sorprendente splatterfest sulle note de Il Lago dei Cigni di Tchaikovsky. La trama è semplice: dopo essere stata rapita da un gruppo di malviventi e imprigionata per la prima metà del film, Abigail, una ragazzina-étoile figlia di un ricco magnate, cambia marcia quando rivela (dopo 40 minuti) che la bambina titolare è in realtà un vampiro sanguinario. È una svolta solida che guida tutto il resto del film. Tuttavia, è anche un twist sorprendentemente simile a quello già visto nel cult del 1996, Dal tramonto all’alba di Robert Rodriguez su sceneggiatura di Quentin Tarantino (che ci ha anche recitato).

Entrambi i film inizialmente si presentano come thriller radicati, con indizi moralmente ambigui. Sia il cult degli Anni Novanta che il nuovo film, abbracciano il soprannaturale e si tramutano nella seconda parte in un horror. Entrambi, infine, utilizzano il Vampiro Twist per cambiare genere. Con la differenza che Abigail è, liberamente, ispirato al classico della Universal Monsters, La figlia di Dracula del 1937.

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