Incontri ravvicinati del terzo tipo: il titolo, la melodia e l’astronave aliena nel classico di Spielberg

Incontri ravvicinati del terzo tipo, il classico di Steven Spielberg, compie 45 anni brillando nell’iconica sequenza di cinque note di John Williams. Uscito nelle sale statunitensi il 15 novembre 1977, la fiaba fantascientifica è in parte ispirata ad un’esperienza infantile dello stesso Spielberg. Quando una notte, senza preavviso, i suoi genitori caricarono lui e le sue sorelle nell’auto portandoli in un’area dove si era radunata molta altra gente per osservare una spettacolare pioggia di meteoriti. Il film racconta la storia di Roy Neary, un addetto al controllo delle linee elettriche dell’Indiana, la cui vita cambia dopo l’incontro con un UFO (un oggetto volante non identificato).

Scritto e diretto da Spielberg, con Richard Dreyfuss reduce dal successo planetario de Lo squalo, Melinda Dillon che per il ruolo riceverà una nomination all’Oscar, Teri Garr meglio conosciuta come Inga di Frankenstein Junior, l’esordiente bambino Cary Guffey e il regista François Truffaut. Douglas Trumbull supervisionò degli effetti visivi. Realizzato con un budget di 19 milioni di dollari, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo fu un trionfo di critica e finanziario con un incasso di oltre 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Vinse due Oscar (Miglior fotografia e Miglior montaggio sonoro).

Il titolo

Incontri ravvicinati del terzo tipo (in originale Close Encounters of the Third Kind) si riferisce alla denominazione del ricercatore ufologico Josef Allen Hynek per classificare gli avvistamenti extraterrestri. La classificazione del terzo tipo riguarda il contatto tra gli esseri umani e gli alieni. Lo stesso Hynek lavorò come consulente per la produzione e comparve in un cameo, interpretando l’uomo che fuma la pipa mentre osserva l’arrivo degli UFO.

La sequenza musicale

L’iconica melodia di cinque note (Sol, La, Fa ottava più bassa, Fa, Do) per comunicare con gli alieni è un arrangiamento casuale che, sia il compositore John Williams, sia il regista Steven Spielberg si sono trovati ad apprezzare dopo centinaia di permutazioni differenti. La trasformazione delle note in gesti, che vengono usati come prima comunicazione tra alieni e terrestri, trae ispirazione dal metodo Kodaly per l’insegnamento della musica ai bambini. Williams, che aveva già collaborato con Spielberg (e vinto un Oscar) per Lo squalo, ottenne una doppia candidatura alla statuetta ma vinse per la colonna sonora di Star Wars.

Gli alieni

Il grande alieno dalle lunghe braccia, conosciuto come Puck, era un burattino creato da Bob Baker, con un torso, un capo ed elementi articolati per i primi piani creati da Carlo Rambaldi (che ricollaborerà con Spielberg creando E.T.). Otto persone operavano i meccanismi per controllare il grande burattino alieno.

L’astronave

Ralph McQuarrie e Greg Jein invece disegnarono e costruirono la nave madre, cui luminescenza era ispirata dalle luci notturne della San Fernando Valley.

Ne vennero realizzate due modelli. Una in miniatura, che fu utilizzata per alcune delle inquadrature nella scena culminante. Parte dell’illuminazione, è stata creata con una serie di luci natalizie appese sul retro.

L’altro modello, utilizzato per le scene finali, era largo 3 metri: fu chiuso a chiave nel garage di Steven Spielberg per impedire che le sue immagini fossero diffuse dai media prima del rilascio del film.

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