È l’horror più horror di sempre, perché ti paralizza senza scene gore ma per la sua veridicità sull’esistenza di società segrete elitarie. È «maledetto» perché è legato all’omicidio più brutale della storia di Hollywood (quello di Sharon Tate, un anno dopo, moglie del regista Polanski, per mano della family di Charles Manson). È «d’eccellenza», poiché ha avviato il filone “satanico” al cinema coi successivi L’esorcista e Omen. Oggi, a mezzo secolo dal debutto in sala (12 giugno 1968) del capolavoro di Roman Polanski, il regista e la sua star Mia Farrow sono su parti opposte del dibattito intellettuale di #MeToo. Celebriamo i 50 anni di Rosemary’s Baby con i retroscena del cult dal romanzo di Ira Levin prodotto dal re dei classici del brivido, William Castle.
- Il film segna il debutto americano del regista polacco Roman Polanski.
- Mia Farrow non fu la prima scelta di Polanski, che avrebbe preferito Tuesday Weld o sua moglie Sharon Tate nel ruolo di Rosemary Woodhouse.
- Prima della Farrow, il ruolo fu proposto a Jane Fonda che declinò perché impegnata in Europa con il film Barbarella.
- Così, la Paramount scritturò Mia Farrow perché famosa come star della serie Peyton Place e come nuova moglie di Frank Sinatra.
- Contrariamente a ciò che si crede, l’hairstylist Vidal Sassoon non ha ideato il look di Mia Farrow. L’iconico pixie cut è stato creato due anni prima, sul set di Peyton Place.
- Il caschetto della Farrow è, in realtà, una parrucca.
- L’attrice fu costretta da Polanski a mangiare fegato crudo in diversi ciak malgrado fosse vegetariana.
- Il regista la obbligò, inoltre, a camminare nel traffico newyorkese seguendola con la cinepresa e rassicurandola: «Tranquilla, nessuno colpirà una donna incinta».
- Robert Redford, Warren Beatty e Jack Nicholson furono presi in considerazione per la parte di Guy Woodhouse (il marito di Mia Farrow con velleità attoriali) che andò al capriccioso John Cassavetes.
- Polanski dichiarò che “lavorare con Cassavetes è stato un supplizio. Non voleva nemmeno che le sarte lo vestissero: preferiva restare con le sneakers ai piedi. Gli toglievi le sneakers e cominciavano i problemi di recitazione”.
- La normopeso Ruth Gordon vinse l’Oscar alla miglior attrice non protagonista (la prima in un film horror) interpretando Minnie Castevet, la vicina che nessuno vorrebbe, immaginata da Ira Levin nel romanzo come una donna obesa.
- Gli interni di Rosemary’s Baby furono girati ai Paramount Studios di Los Angeles, ma all’esterno il palazzo Bramford (cui nome è un tributo dell’autore a Bram Stoker) non è altro che il Dakota, storico palazzo dell’Upper West Side di Manhattan, edificato nel 1884.
- Un anno dopo l’uscita del film, Sharon Tate moglie del regista e all’ottavo mese di gravidanza, viene massacrata dai seguaci di Charles Manson, i quali imbrattarono lo specchio del bagno con la scritta “Helter Skelter” dalla famosa canzone dei Beatles cui leader, John Lennon, verrà assassinato nel 1980 di fronte al Dakota building, scenario satanico del capolavoro maledetto di Polanski.
- Molte scene sono girate in piano sequenza senza interruzioni come, per esempio, quella di apertura in cui Rosemary e Guy visitano il loro appartamento, quella alla lavanderia, la festa di Capodanno e la famosa scena della cabina telefonica.
- Frank Sinatra fece recapitare all’allora moglie Mia Farrow tutti i documenti per il divorzio sul set del film. Il cantante-attore aveva in programma di iniziare a novembre le riprese di Inchiesta pericolosa (The Detective), ma il lavoro di Polanski non sarebbe finito prima del febbraio successivo. Visto che Mia non poteva abbandonare il film prima della sua conclusione, Sinatra decise di divorziare a distanza e di sostituirla con Jacqueline Bisset.
- La pianta di Tannis, cui radici sono contenute nel ciondolo di Rosemary, in realtà non esiste.
- L’angosciante ninna-nanna che si ode nei titoli di testa e di coda è intonata dalla Farrow, per tranquillizzare l’anticristo che porta in grembo. Le musiche sono composte da Krzysztof Komeda; quattro mesi di coma per essere scivolato da una scarpata: la stessa sorte riservata dal covo di streghe a un amico di Rosemary nel libro di Levin. Paura!
- Tutti i giorni, sul set, Mia Farrow compilò un tabellone scrivendo a penna nomi e cognomi di chi era stato buono o cattivo con lei: Polanski è finito nella lista dei cattivi.
- Rosemary’s Baby era uno tra i film preferiti da Stanley Kubrick.
- Ora Roman Polanski è dalla parte intellettuale opposta a Mia Farrow: secondo il cineasta franco-polacco, il movimento #MeToo sarebbe una “isteria collettiva”. Una dichiarazione avvenuta pochi giorni prima che l’Academy lo cancellasse dai suoi iscritti per il fascicolo sulla modella tredicenne drogata e violentata nel ’77. Mia, invece, è la madre di Ronan Farrow, 30 anni, firma del New Yorker, premio Pulitzer per aver pubblicato le denunce contro il produttore Harvey Weinstein, contribuendo ad alimentare il movimento delle donne in tutto il mondo.
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