Su Netflix il 1°gennaio è uscito Kaleidoscope, la miniserie in 8 episodi colorati da montare e smontate su una super rapina a New York. Le puntate possono essere viste una dopo l’altra ma anche in ordine sparso. Un esperimento narrativo avvincente che rimanda al discusso film interattivo di Black Mirror del 2018, Bandersnatch. Kaleidoscope racconta l’ambizioso colpo da 7 miliardi di dollari di una banda di rapinatori guidata da Giancarlo Esposito (l’iconico Gus Fring di Breaking Bad e Better Call Saul) all’interno del caveau, apparentemente impenetrabile, costruito da Roger Salas (Rufus Sewell), un ex ladro che ora gestisce una società di sicurezza. La serie è creata da Eric Garcia cui fonte principale d’ispirazione è stato Rififi, classico del noir francese del 1955.
Come vedere Caleidoscopio
Gli 8 episodi sono associati a un colore. “Giallo” (cinque settimane prima della rapina), “Verde” (sette anni prima), “Viola” (24 anni prima del colpo), “Blu” (cinque giorni prima), “Arancione” (tre settimane prima), “Rosso” (la mattina dopo il furto), “Rosa” (sei mesi prima) e “Bianco” (l’episodio della rapina). L’ideale sarebbe vedere subito il primo episodio e l’ultimo solo alla fine. Si parte da Nero, un episodio brevissimo che spiega come funziona la serie e come fare per vederla, e si chiude con Bianco, che spiega come è stato realizzato il colpo. In base all’ordine scelto, lo spettatore assiste all’intera storia. Netflix propone a ogni utente un ordine casuale di visione perché la serie è stata pensata per offrire un’esperienza diversa per tutti.
Caleidoscopio è ispirato ad una storia vera?
La nuova miniserie è liberamente ispirata a una storia vera avvenuta nel centro di Manhattan durante l’uragano Sandy che, nel 2012, ha inondato un caveau sotterraneo nel 55 Water Street a New York inzuppando 1,3 milioni di obbligazioni e certificati azionari.