La serie AMC sta per concludersi con la sua sesta e ultima stagione, in corsa agli Emmy con 7 candidature. Lo show disponibile su Netflix è il prequel spin-off dell’acclamata Breaking Bad. Creata da Vince Gilligan e Peter Gould, Better Call Saul prende il titolo dal motto che Saul Goodman (interpretato dall’iconico Bob Odenkirk) ripete in continuazione nella serie madre. Eccovi, alcune curiosità per prepararvi all’«addio» dell’avvocato criminale più strambo di sempre.
L’idea di Better Call Saul prende vita durante la seconda stagione di Breaking Bad. Inizialmente, doveva essere una sitcom con episodi da 30 minuti.
Per rendere il personaggio di Gene più autentico, Bob Odenkirk ha imparato da un panettiere a sfornare dei veri cinnabon roll.
Le linee temporali di Breaking Bad e Better Call Saul si incrociano attraverso un flash-forward nel quinto episodio della quarta stagione.
Gus Fring, il signore della droga impersonato da Giancarlo Eposito, è gay.
Stagione dopo stagione, Better Call Saul è stata a ben 39 Emmy ma nessuna vittoria. Quest’anno sarà la volta buona?