Seconda guerra mondiale: in un campo di prigionia giapponese, nella giungla birmana, il colonnello britannico Nicholson e i suoi uomini costruiscono un ponte strategico per dimostrare supremazia al nemico. Intanto, però, un fuggiasco americano trama nell’ombra per distruggerlo.
Sette premi Oscar, compresi quelli per il miglior film e la miglior regia, per lo spettacolare kolossal bellico dal respiro epico con Alec Guinness e William Holden che, 65 anni fa, consacrò definitivamente il regista David Lean. Classico assoluto di Hollywood, Il ponte sul fiume Kwai è tratto dal romanzo di Peter Boulle a sua volta ispirato a una storia vera. Quella della costruzione di un ponte ferroviario sul fiume Mae Klong nel 1943 in Thailandia, lungo la famigerata “ferrovia della morte”. Il ponte del titolo non è stato ricreato in studio, ma dal vero, nell’Isola di Ceylon. E costò la cifra di 250.000 dollari. Il vero ponte sul fiume Kwai fu distrutto dagli aerei alleati nel giugno del 1945. Il bombardiere che sganciò le bombe sul ponte fu Paul Picerni, che all’epoca prestava servizio nelle Forze aeree dell’esercito americano, e successivamente divenne un attore caratterista molto popolare.
La straordinaria pellicola è stata consegnata l’immortalità grazie alla memorabile fischiettata dai prigionieri di guerra, intitolata Colonel Bogey March.
Il pezzo fu originariamente scritto nel 1914 da Kenneth Alford. Era accompagnato da una contromelodia scritta dal compositore del film, Malcolm Arnold, e suonata dall’orchestra fuori dallo schermo che sostituisce quelli che fischiettano. Il compositore britannico aveva solo dieci giorni per scrivere circa 45 minuti di musica. E descrisse la colonna sonora di The Bridge on the River Kwai come il “peggiore lavoro che abbia mai fatto in vita mia” dal punto di vista del tempo a disposizione. Nonostante questo, ha vinto un Oscar e un Grammy.
Pingback: Lawrence d’Arabia, 5 curiosità sul kolossal più colossale di Hollywood | Scarlet Boulevard