Si intitola Cortona 70’s. Bischeri A Mano Armata. Il Manufatto, il buddy movie amatoriale diretto da Giacomo Cardone per i nostalgici del genere poliziottesco: quello con gli sbirri giustizieri che sfrecciavano sull’Alfa Romeo Giulietta verde. Un cinema cult che, oggi, non c’è più e viene omaggiato dai giovani della città toscana di Cortona, in provincia di Arezzo. Oltre due anni di lavorazione e più di 200 persone tra attori, comparse e maestranze. Un progetto per sensibilizzare la comunità e dare una scossa di energia ai cortonesi.
Ideato dal ristoratore e disc jockey Andrea Caneschi, il lungometraggio nasce dal suo amore per i film e i vinili Anni Settanta che il suo babbo gli ha trasmesso fin da piccolo. Non è un caso, che la pellicola sia trainata da una colonna sonora originale dalle contaminazioni funk, firmata dal gruppo Elefunk con Anna Rossi e dalle musiche composte lo stesso Caneschi con Edoardo Fracassi.
Menzione speciale ad Antonio Bosi che ha realizzato gli effetti speciali: dall’aeroplano sospeso tra le nuvole alla color correction dai colori caldi che virano dall’arancione al marrone. Il 26 giugno la «prima» per il pubblico al cinema all’aperto nelle gradinate del Parterre di Cortona.
«Cortona 70’s: Bischeri A Mano Armata – Il Manufatto», trama e recensione:
Pronti all’azione! Andrea Caneschi e la sua gang, tutta mustaches e occhiali oversize, ci catapultano nelle atmosfere anni ’70 nel primo, rocambolesco episodio della trilogia poliziottesca che celebra il cinema italiano di genere. Ambientato nella Cortona dalla palette vintage e dalle sonorità funk, Bischeri A Mano Armata racconta la pericolosa caccia all’uomo intrapresa dell’agente internazionale James Fotter, sulle tracce del supercriminale Tito Maccarones (Simone Ceppi con il look alla «Trucido»), determinato a sgraffignare dal museo del MAEC un prezioso manufatto. Diretto da Giacomo Cardone, sulle musiche originali di Elefunk e Anna Rossi, il progetto nasce da un’idea dello stesso Caneschi che il film lo ha anche scritto e interpretato, guidato dalla sua passione per i «Seventies». Non solo una pellicola corale ma un vero e proprio esperimento sociale, capace di riunire le diverse generazioni di una città di nuovo in fermento.