È passata una settimana dal trionfo dei Måneskin sul palco dell’Ariston dove hanno, diranno loro, «cambiato le regole». Ora, la quota rock di Sanremo 2021 è pronta a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest.
Ma come è nata Zitti e buoni, la canzone vincitrice del Festival?
Il secondo singolo apripista del nuovo album della band romana, Teatro d’ira – Vol.I, viene alla luce la notte del 1° marzo di un anno fa. Il coronavirus corre, ma il paese non è ancora in lockdown. Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio si sono ritirati nello studio di registrazione dopo la parentesi londinese alla ricerca dell’ispirazione per il seguito del fortunato disco d’esordio, Il ballo della vita.
Lo studio è la Mulino Recording, un casale del ‘600 alle porte di Acquapendente in provincia di Viterbo. I quattro ragazzi lavorano assieme ai loro collaboratori su una nuova canzone: quella che li farà arrivare primi al 71esimo Festival di Sanremo.
Zitti e buoni affonda le proprie origini nel 2016, venendo concepita dal gruppo inizialmente come una ballata e solo di recente rielaborata in chiave rock.
Il pezzo è un manifesto di chi vuole andare avanti facendo tesoro della propria unicità. Senza mai badare a chi parla (senza sapere cosa dice).