The Beast in Me è tratto da un caso di true crime?

Nella miniserie, ideata da Gabe Rotter, The Beast in Me, Netflix ci regala Nile Jarvis, un ricco magnate immobiliare tanto affascinante quanto pericoloso, con un passato avvolto nel mistero: la scomparsa della sua ex moglie, un segreto irrisolto che continua ad alimentare sospetti. Claire Danes, nei panni di Aggie, scrittrice tormentata, si lascia sedurre da lui e lo sceglie come protagonista del suo prossimo libro, cadendo sempre più in un vortice di ambiguità morale e tensione psicologica.

Molti spettatori si sono chiesti: Nile Jarvis, interpretato da Matthew Rhys, potrebbe essere ispirato a un uomo reale? Il suo profilo ricorda stranamente quello di Robert Durst, erede di una potente dinastia immobiliare di New York, protagonista della celebre docu-serie HBO premiata agli Emmy The Jinx. Suo padre, Seymour, ereditò l’azienda nel 1974 e contribuì a trasformarla in un’organizzazione multimilionaria. Secondo Forbes, il patrimonio immobiliare della famiglia Durst era stimato in oltre 8 miliardi di dollari nel 2020. Essendo il figlio maggiore, Robert avrebbe dovuto ereditare la compagnia, ma ciò non accadde mai. Sebbene Netflix non abbia specificato Robert Durst come ispirazione per Nile, i due condividono vite molto simili. Robert ebbe un’infanzia difficile dopo la morte della madre, quando aveva solo sette anni. A dieci anni fu considerato affetto da disturbo dissociativo dell’identità e schizofrenia. Alla fine, Seymour scelse il fratello minore di Robert, Douglas, per dirigere l’azienda, a causa del comportamento instabile del secondogenito.

Come Jarvis, Durst visse al centro dei riflettori per eventi oscuri: la scomparsa della moglie Kathleen nel 1982, l’omicidio dell’amica Susan Berman nel 2000 e la morte (e smembramento) del vicino Morris Black nel 2001. Robert fu assolto per l’omicidio di Black, ma nel 2021 venne condannato all’ergastolo per l’omicidio di Berman. Fu anche incriminato per l’omicidio di McCormack poco dopo la condanna, ma morì nel 2022 prima che potesse iniziare un processo.

Ma è The Jinx che rende la somiglianza ancora più inquietante. Nel finale della prima stagione, Durst, credendo di essere fuori microfono, viene ripreso da un microfono ancora acceso mentre si rivolge a sé stesso: “What the hell did I do? … Killed them all, of course.” Una confessione “accidentale” che scatenò uno tsunami mediatico — e legale.  Dietro di lui, un mondo di alleanze ambigue: amici, parenti, persone pronte a voltare lo sguardo. Secondo il regista Andrew Jarecki, Durst era una figura affascinante ma contraddittoria — un uomo che, rifiutato dall’eredità famigliare, sembrava nutrire una vendetta silenziosa contro i suoi stessi parenti. La sua storia aveva già ispirato il film del 2010 Love & Secrets, con Ryan Gosling e Kirsten Dunst, dello stesso Jarecki.

Ecco perché alcuni fan vedono in Nile Jarvis non solo un villain ben scritto, ma un’eco romanzata di Robert Durst: un erede ricco, tormentato e misterioso, capace di sedurre il pubblico con il suo charme freddo mentre nasconde segreti inquietanti.

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