Dopo la cupa indagine sociale di Dopesick e il sensazionalismo di Painkiller, avevamo urgente bisogno di un’altra miniserie tv sulla potente famiglia Sackler e sulla piaga degli oppioidi che ha colpito gli Stati Uniti. Netflix ha trovato il modo di trasformare questa drammatica vicenda in qualcosa di, completamente, nuovo. Il colosso dello streaming si è rivolto a Mike Flanagan, la mente dietro a Hill House e The Haunting of Bly Manor, affidandogli il compito di raccontare un’altra storia tentacolare e oscura su una famiglia andata in rovina.
Eccovi servita una nuova serie horror, La caduta della casa degli Usher (disponibile dal 12 ottobre). Un mega-mashup del romanzo di Edgar Allan Poe che racconta, in 8 episodi, la parabola discendente una grande dinastia farmaceutica, distrutta da una terribile maledizione da loro stessa creata.
Il classico della letteratura gotica era stato, precedentemente, adattato sul grande schermo nel cult di Roger Corman, I vivi e i morti che segnò la prima collaborazione tra il re dei B-movie e l’indimenticabile attore americano Vincent Price.
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