A cinque anni dallo sfolgorante successo di La La Land, il premio Oscar Damien Chazelle torna per celebrare il cinema con il passaggio dal film muto a quello sonoro. Ovvero, quando Hollywood imparò a parlare, ballare e danzare. Il nuovo musical del giovane regista e sceneggiatore statunitense è un’epopea selvaggia e sfrontata ambientata in una Golden Age guidata da Brad Pitt, Margot Robbie e Diego Calva, con un cast corale che comprende Tobey Maguire, Samara Weaving e Olivia Wilde. Chazelle ha affidato le musiche al compositore e collaboratore Justin Hurwitz, vincitore del Golden Globe per la colonna sonora.
Nell’epopea hollywoodiana di oltre tre ore (da oggi nelle sale italiane), Chazelle dipinge un’immagine depravata della Tinseltown della fine degli anni ’20, e non perde tempo a preparare la scena per ciò che verrà. Prima che il titolo appaia sullo schermo, una lunga sequenza di apertura di 32 minuti introduce i protagonisti principali del film: il promettente attore Manny Torres (Diego Calva), la sfacciata aspirante star Nellie LaRoy (Margot Robbie) e il divo del cinema muto Jack Conrad (Brad Pitt). Mentre l’unica persona reale ritratta in Babylon è il boss della MGM Irving Thalberg (Max Minghella), alcuni dei principali attori sono ispirati a personaggi dello star system.
La stellina incarnata da Margot Robbie è influenzata da Clara Bow: prima It-girl di Hollywood e simbolo dell’«età del jazz», a cui la costumista Mary Zophres si è ispirata per realizzare l’audace abito rosso fuoco della peccaminosa festa.
Le riprese esterne dello scatenato party di apertura sono state girate a Shea’s Castle, un castello a circa 60 miglia da Los Angeles, costruito nel 1924 per serate di questo tipo. Un’altra sequenza sorprendente, verso la fine del film, spedisce Manny nei sotterranei di una rivoltante tana del peccato per saldare un debito che Nellie ha accumulato con il boss criminale James McKay (Maguire). L’episodio si rifarebbe a un incidente avvenuto a Clara Bow con il mondo depravato di Cal-Neva: un’area di confine tra California e Nevada, fulcro del gioco d’azzardo durante il Proibizionismo.
I film su Hollywood da recuperare dopo Babylon:
Il cantante jazz (1927): da Alan Crosland, il film che segnò l’avvento del cinema parlato. Fu il primo lungometraggio con spartito musicale, sequenze di canto e parlato sincronizzato.
Cantando sotto la pioggia (1952): da Stanley Donen e Gene Kelly, il passaggio di Hollywood dal cinema muto a quello sonoro.
Il giorno della locusta (1975): da John Schlesinger, l’effetto negativo di Hollywood sulle relazioni.
I protagonisti (1992):da Robert Altman, uno sguardo satirico sui pericoli di Hollywood.
Mulholland Drive (2001): da David Lynch, un cult psicologico ambientato ad Hollywood.
Maps To The Stars (2014):da David Cronenberg, il lato oscuro e grottesco della fama.
Ave, Cesare! (2016): dai Fratelli Coen, i problemi durante una produzione hollywoodiana.