Siamo sedotti da Succession, la serie HBO (in Italia su Sky/Now) di respiro shakespeariano che guida la corsa agli Emmy 2022 con ben 25 nomination, stabilendo il record di 14 attori candidati nel corso delle 3 acclamate stagioni. Merito di una delle sue star, Jeremy Strong nei panni del vendicativo, viziato e ambizioso Kendall Roy. Erede di un impero mediatico le cui debolezze lo fanno diventare uno di noi. L’antieroe di cui non possiamo fare a meno è valso all’attore americano un Emmy e un Golden Globe. Lui, però, avrebbe preferito interpretare lo scapestrato ultimogenito Roman Roy, toccato invece a Kieran Culkin (fratello di Macaulay).
Nato a Boston il giorno di Natale del 1978, Jeremy Strong entra a Yale con una borsa di studio specializzandosi in inglese, prima di ottenere una formazione presso la Royal Academy of Dramatic Art e alla Steppenwolf Theatre Company.
Il New Yorker lo ha definito Uno che non ha la faccia destinata alla celebrità, mettendo in discussione il suo controverso e «immersivo» method acting che tanto lo accomuna all’idolo Daniel Day-Lewis e lo rende impopolare tra i suoi colleghi di Succession.
