Era il 2016 quando il regista nero più famoso del mondo si fece portavoce del movimento #OscarsSoWhite per il boicottaggio degli Academy Awards, colpevoli in quell’edizione di aver escluso dalla rosa dei nominati attori e registi di colore. Oggi, Spike Lee ha avuto la sua gloriosa rivincita grazie alle 6 nomination agli Oscar 2019 ottenute per BlacKkKlansman. Il buddy in stile blaxploitation che racconta la storia, fottutamente, vera di un poliziotto afroamericano (John David Washington) infiltrato nel Ku Klux Klan negli anni Settanta, con la complicità del socio ebreo (il candidato all’Oscar, Adam Driver). Il cineasta di Brooklyn, celebre per capolavori come Jungle Fever e Malcolm X dovrà vedersela con Green Book, il road-movie antirazzista di Peter Farrelly e suo diretto competitor, poiché accolto come l’A spasso con Daisy degli Oscar 2019. Film che durante gli Academy 1990 gli fu preferito a Fa’ la cosa giusta. Prodotto dalla stessa squadra vincente di Scappa – Get Out, BlacKkKlansman è basato sulle memorie dall’ex poliziotto Ron Stallworth. La pellicola vuole essere un’aspra critica al problema razziale radicato nell’America. A cominciare dal classicissimo di Nascita di una nazione (1915) di D.W. Griffith, caposaldo del linguaggio cinematografico ma considerato da Spike Lee un’opera dai toni celebrativi del KKK. Sfoglia la gallery con le curiosità su BlacKkKlansman.
- John David Washington, figlio di Denzel Washington e protagonista di BlacKkKlansman, debuttò a sei anni in una particina in Malcolm X (1992) dello stesso Spike Lee e in cui recitava suo papà.
- Il personaggio interpretato da Adam Driver si chiama Flip Zimmerman, mentre nel libro di Ron Stallworth il suo nome non viene mai svelato. Ma c’è un’altra discrepanza: Spike Lee ha reso l’uomo ebreo.
- Topher Grace ha rivelato che interpretare il Gran Maestro del Ku Klux Klan David Duke lo ha fatto cadere in depressione. Così, la ex star di That ’70s Show si è buttato su un ambizioso progetto «terapeutico»: quello di trasformare la trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson in un film di 2 ore (contro le 8 originali).
- Il titolo “BlacKkKlansman” è un gioco di parole fra black, Ku Klux Klan e man.
- Il vero Ron Stallworth ha conservato la tessera del KKK mostrandola, inaspettatamente, durante la prima del film.
- Il titolo originale del kolossal muto Nascita di una nazione di Griffith era «The Clansman».















