Siete pronti a mandarvi in pappa il cervello con il più potente degli X-Men? Legion, il mutante schizofrenico debutta (questa sera alle 21:50) su Fox per stravolgervi la mente in una delle serie più attese del 2017. Ma se vi state chiedendo se c’era, davvero, bisogno di un altro show sui supereroi, allora, vi state sbagliando di grosso. Perché lo spin-off creato dall’autore di Fargo e Bones, Noah Hawley, è un caleidoscopico trip mentale con scenografie psichedeliche che rimandano ai 70’s e slow motion esplosive. Nella zip orange di supereroe reietto, l’ex Matthew Crawley di Downton Abbey Dan Stevens (che vedremo nel manto di Bestia nel live action con Emma Watson), pronto a farvi dimenticare il James McAvoy di Split come figlio del Professor X affetto da disturbo della personalità (ne assume più di 200). Legion, pur essendo stata creata da Marvel Television appartiene a 20th Century FOX e non al Marvel Cinematic Universe come gli Avengers e Guardiani della Galassia. La serie è slegata da quella cinematografica degli X-Men ed è ambientata in un universo parallelo rispetto a quello dei film. Sfoglia la gallery paranoica con le 12 citazioni dell’antieroe fuori di testa…
- Il nome del personaggio interpretato da Rachel Keller, l’oggetto delle attenzioni di David Haller/Legion, è un tributo allo scomparso musicista dei Pink Floyd, Roger Keith Barrett, detto Syd, che uscì dal gruppo che lui stesso aveva fondato per i problemi mentali di cui soffriva.
- Hawley, che ha curato anche la colonna sonora, dice di aver tratto ispirazione dalla musica del gruppo e in particolare dall’album The Dark Side of the Moon (1973), a sua volta ispirato alla malattia di Barrett, usando un vecchio sintetizzatore uguale a quello utilizzato dai Pink Floyd.
- Il Clockworks Psichiatric Hospital è ispirato al romanzo da cui è stato tratto Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, “A Clockworks Orange” scritto nel 1962 da Anthony Burgess (l’autore ha sempre odiato il film uscito dieci anni dopo).
- L’estetica retro-futuristica è molto kubrickiana, da 2001 alla stessa «arancia ad orologeria».
- Il look di Dan Stevens è stato modellato su quello di un giovane Terence Stamp.
- Ci sono psicotiche connessioni con il film Se Mi Lasci Ti Cancello, diretto da Michel Gondry nel 2004.
- Noah Hawley sostiene di essersi ispirato alla «magniloquenza indulgente» di Paolo Sorrentino.
- La «bellezza non lineare» si rifarebbe all’estetica di The Tree of Life (2011) di Terrence Malick.
- Il produttore Simon Kinberg ha paragonato la serie a Breaking Bad.
- Non mancano influenze al maestro del nonsense David Lynch.
- Il trip psichedelico del protagonista è un po’ come quello di Alice in Wonderland.
- La tavolozza di colori è ripresa da I Tenenbaum di Wes Anderson. C’è, anche, un pesce in plastilina animata guizzato da Le avventure acquatiche di Steve Zissou.
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