La “guastafestosa” attesa è finita: Alice attraverso lo specchio sfiderà le lancette del Tempo per riacciuffare la “moltezza” del Cappellaio Matto, nel live-action targato Disney tratto dalla fantasia di Lewis Carroll. Diretto da James Bobin, il sequel di Alice in Wonderland arriva a sei anni dall’adattamento di Tim Burton che torna in veste di produttore. Se, il quartetto Johnny Depp/Mia Wasikowska/Anne Hathaway/Helena Bonham Carter si ripropone con “deliranza” le new entry, Sacha Baron Cohen e Rhys Ifans (nel ruolo di papà ancora più matto del Cappellaio), si catapulteranno nel regno incantato di Sottomondo. A scandire i minuti che separano Alice dall’ora del tè, l’ex Borat che fa tic-toc nel ruolo di “egoistoso” antagonista. A poche ore dallo scadere del gong, vi sveliamo 10 cose che il regista de I Muppets attraverso lo specchio trovò: dai cieli di Magritte che affollano il paese delle meraviglie fino ad Alice nella Terra di Mezzo…
- Il primo ciak è stato battuto il 4 agosto 2014, con riprese concluse il 31 ottobre dello stesso anno. Robert Stromberg e Karen O’Hara (premio Oscar alla migliore scenografia per Alice in Wonderland), passano il testimone al production designer Dan Hennah (vincitore nel 2004 per Il signore degli anelli – Il ritorno del re) che ha ricostruito l’intero Sottomondo di Alice agli Shepperton Studios in Inghilterra.
- Al porto di Gloucester, sono state girate le scene di Mia/Alice che salpa al timone del vascello Wonderland. Durante le riprese, sono state utilizzate quattro navi storiche: la Kathleen and May, Irene, Excelsior e Earl of Pembroke (rinominata per l’occasione Wonder).
- Al contrario del visionario Burton, il regista James Bobin ha favorito i set fisici limitando il massiccio uso del CGI come nel precedente film.
- Anche l’approccio direttivo è, ben, diverso da quello conferito dall’americano Tim Burton, più, attento all’aspetto tecnico e visivo. In Alice attraverso lo specchio c’è lo humor britannico di un esperto di commedie, regista degli ultimi due film sui Muppets. Bobin ha dato un tocco di comicità surreale in stile Monty Python.
- Il look della pellicola è influenzato da fantasy britannici come Chitty Chitty Bang Bang (1968) di Ken Hughes.
- Il film è pieno zeppo di citazioni artistiche. A cominciare dalla locandina, in puro Dalí-style con gli “orologi sciolti” de La persistenza della memoria (1931) di cui lo stesso Walt Disney trasse ispirazione per il classico d’animazione del 1951.
- I soldati al servizio della Regina Rossa sono, invece, agghindati di frutta-verdura come le figure dell’Arcimboldo.
- Alice che precipita giù nel Sottomondo richiama le nuvole fluttuanti di The Victory (1939) e La riconoscenza infinita (1969) di Magritte.
- I costumi sono firmati, ancora una volta, da Colleen Atwood. Per il look di Mia Wasikowska, il triplice premio Oscar ha tratto ispirazione dalla Cina. La designer si è avvalsa della collaborazione della Sartoria Farani di Roma; artigiani del costume con mezzo secolo di storia.
- Questo è l’ultimo film girato da Alan Rickman, scomparso lo scorso 14 gennaio, che riprende il ruolo di Absolem. Oggi, il Brucaliffo è volato via con ali di farfalla.
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