Secondo una teoria dei fan, il classico di Tim Burton con Johnny Depp e Winona Ryder sarebbe un sequel segreto di un altro titolo controverso del gotico regista, La Fabbrica di Cioccolato. La teoria si basa sulle somiglianze stilistiche e tematiche tra i suoi film, che spesso condividono elementi ricorrenti, più che sui personaggi stessi.
Edward Mani di Forbice è un sequel de La Fabbrica di Cioccolato: la teoria spiegata
Edward Mani di Forbice e Charlie e la Fabbrica di Cioccolato di Burton sono più simili di quanto si possa pensare. Il primo ha debuttato al cinema nel dicembre 1990. Il film è una favola dark iconica e racconta la storia del personaggio titolare mentre vive in una cittadina apparentemente perfetta. Il secondo titolo, invece, è stato molto più controverso al momento della sua uscita nel 2005, in parte perché apportava grandi cambiamenti rispetto alla amata versione con Gene Wilder.
Le macchine presenti in entrambi i film di Tim Burton
Nella scena iniziale de La Fabbrica di Cioccolato appare una macchina per biscotti simile a quella vista in Edward Mani di Forbice. Questa macchina prepara le condizioni per il concorso di Willy Wonka, mostrando i biglietti d’oro inseriti nelle barrette di cioccolato. La stessa tipologia di macchina appare per la prima volta del 1990, in un flashback in cui vediamo l’inventore del ragazzo sintetico contemplare il suo lavoro. Una teoria su Reddit suggerisce che questo collegamento indichi che Wonka, dopo essersi ritirato in Florida negli anni ’40-’50, abbia continuato a inventare, creando Edward come bambino perfetto per lasciare un’eredità duratura. Sebbene Wonka sia morto prima di completare il progetto, Edward sarebbe stato plasmato a sua immagine, suggerendo un possibile legame narrativo tra i due film.
Gli inventori di Edward e Willy Wonka hanno molto in comune
Il creatore di Edward e di Willy Wonka presentano molte affinità comuni ai protagonisti tipici di Tim Burton: entrambi sono menti brillanti che scelgono la solitudine, incarnando il tema ricorrente del conflitto tra autonomia personale e conformismo sociale. Abitano luoghi straordinari — il castello gotico di Edward e l’imponente fabbrica di Wonka — che evidenziano la loro distanza dalla realtà quotidiana. Possiedono acume, inventiva e una genuina innocenza infantile, pur incontrando difficoltà nelle relazioni interpersonali. Guidano le loro “opere” in modi atipici: Edward viene modellato dal suo creatore, mentre Wonka sottopone i bambini a prove per selezionare un erede. Tali somiglianze suggeriscono un possibile universo condiviso nei lavori del regista.










Sarà come King, che posiziona i suoi film in un unico universo