The Family Man approdò, quasi per magia, durante le feste del 2000. Diretto da Brett Ratner e interpretato da Nicolas Cage e Téa Leoni, è oggi diventato uno dei classici più amati di Natale nonostante non sia nato come un film di Natale.
David Diamond e David Weissman non avevano mai pensato infatti di scrivere un classico natalizio. I due sceneggiatori, noti per Evolution, Old Dogs e When in Rome, erano semplicemente affascinati dalle scelte quotidiane delle persone, dalle loro conseguenze e dal fatto che non si può mai sapere davvero cosa sarebbe successo se si fosse preso un altro percorso.
Questa riflessione esistenziale li aveva portati a sviluppare The Family Man, il fantasy natalizio incentrato su Jack Campbell, un uomo d’affari di grande successo a New York che una mattina si risveglia nella vita alternativa che avrebbe avuto se fosse rimasto con la fidanzata del college, Kate, e si fosse trasferito nel tranquillo New Jersey suburbano. Inizialmente terrorizzato dall’idea di aver perso all’improvviso il suo lussuoso stile di vita da scapolo, Jack capisce poco a poco che la vera felicità non deriva da auto fiammanti, avventure di una notte o mega fusioni aziendali. Il protagonista passa dal non avere nessuna connessione umana la vigilia di Natale ad averne una profondissima.
Diamond spiegava che, pur non avendo inizialmente pensato a un film natalizio, il Natale sembrava l’ambientazione ideale perché è un periodo di bilanci, di fine anno e di famiglia. Ambientare la storia in un momento qualsiasi, come una settimana di maggio, non avrebbe avuto lo stesso impatto emotivo.
Le origini del classico natalizio con Nicolas Cage
The Family Man arrivò nei cinema tre giorni prima di Natale del 2000. Incassò poco più di 124 milioni di dollari in tutto il mondo, partendo da un budget di 60 milioni, e attirò diversi paragoni con La vita è meravigliosa. Gli sceneggiatori però tenevano a precisare che non avevano alcuna intenzione di realizzare un remake del classico di Capra.
L’obiettivo era creare qualcosa che avesse un sapore tradizionale, ma che fosse anche attuale, con un protagonista alle prese con problemi reali del mondo contemporaneo. Ricordava inoltre che le storie di lezioni soprannaturali ambientate durante le feste non erano certo una novità, essendo un’idea che risale almeno a Dickens e al suo Canto di Natale.
Weissman aggiungeva che loro due avevano sempre amato i film con elementi magici, citando Ricomincio da capo come grande fonte d’ispirazione. Raccontava anche che, essendo migliori amici da quando avevano tredici anni, per i primi venticinque della loro collaborazione avevano parlato quasi esclusivamente del passato. Con una storia condivisa così forte, ritenevano che l’idea di esplorare una possibile versione alternativa della propria vita fosse sempre stata estremamente potente per entrambi.
Tra i candidati iniziali per il ruolo di Jack erano stati presi in considerazione George Clooney, Kevin Kline e John Travolta, ma gli sceneggiatori desideravano Cage fin dall’inizio. Diamond ricordava infatti che avevano scritto pensando alla sua voce.
Pur non essendo stato pienamente apprezzato alla sua uscita, The Family Man è rimasto negli anni una storia calorosa, centrata sul valore delle connessioni umane e sulle priorità della vita. Il film anticipava persino temi che sarebbero poi esplosi con Occupy Wall Street: Jack passa da Golia a Davide, lasciando il mondo spietato delle maxi acquisizioni per diventare manager nel negozio di ricambi d’auto del suocero. Weissman osservava che forse erano stati un po’ in anticipo sui tempi, così tanto che alcuni spettatori avevano trovato il film moralista.









