Un secolo fa, ben prima di Terrifier, It e Joker, nelle sale americane usciva L’uomo che prende gli schiaffi. Capolavoro del cinema muto che segnava l’inizio della lunga tradizione dei pagliacci inquietanti nei film horror, con l’iconico Lon Chaney nel ruolo di un scienziato che, dopo aver perso tutto, si reinventa clown in un circo, indossando una maschera tragica che riflette la sua sofferenza e alienazione. Tratto dall’omonima opera teatrale russa di Leonid Andreyev fu la seconda pellicola hollywoodiana del maestro svedese Victor Sjàstràm. Film-apripista della neonata Metro-Goldwyn-Mayer, la compagnia del leone che ruggì per la prima volta, fu estremamente redditizio per gli Studios. George Davis, un famoso clown europeo, allenò Chaney nel suo ruolo di pagliaccio. Le sequenze del circo impiegarono due settimane per essere girate sul teatro di posa più grande della MGM.
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