Apartment 7A, un prequel migliore di Rosemary’s Baby era già uscito a inizio anno

Molti fan sono rimasti delusi da Apartment 7A (rilasciato da Paramount+), il prequel ufficiale di Rosemary’s Baby: il classico di Roman Polanski con Mia Farrow e John Cassavetes che racconta di una gravidanza diabolica, tra inganno e paranoia.

Prodotto da John Krasinski (A Quiet Place), Apartment 7A esplora il passato mai raccontato di Terry Gionoffrio, un personaggio minore del film originale qui interpretato da Julia Garner. In Rosemary’s Baby, Terry è un’inquilina degli anziani coniugi Castevet che muore in circostanze misteriose. Questo prequel svela, esattamente, cosa è successo alla ragazza e spiega come e perché è morta.

Dopo il sequel televisivo del 1976 Guardate cosa è successo al figlio di Rosemary e il remake in due puntate del 2014 ambientato a Parigi, Apartment 7A rappresenta l’ultimo capitolo ufficiale del franchise originato dal romanzo di Ira Levin. Tuttavia, con solo il 40% su Rotten Tomatoes, è chiaro che il nuovo prequel diretto da Natalie Erika James non è all’altezza del capolavoro del 1968. Fortunatamente, c’è un altro film horror uscito nel 2024 che risulta molto più coinvolgente e funziona meglio come revival di Rosemary’s Baby.  Stiamo parlando di The First Omen che funge da prequel di Omen del 1976. Entrambi i film raccontano una storia simile, in cui una giovane donna viene contro la sua volontà messa incinta dell’Anticristo mediante un culto satanico, ma The First Omen è molto più spaventoso e più stimolante.

The First Omen funziona meglio come reboot di Rosemary’s Baby rispetto ad Apartment 7A

Se The Omen inizia con l’adozione dell’Anticristo da parte di un diplomatico americano, che lo chiama Damien, The First Omen esplora la cospirazione che ha portato alla sua nascita. Come in Rosemary’s Baby, The First Omen affronta il tema del diritto delle donne a decidere sul proprio corpo, utilizzando con grande efficacia i tropi dell’horror e immagini inquietanti per trasmettere il terrore della perdita di controllo sul proprio corpo. Entrambi i film trattano l’orrore psicologico e fisico legato alla manipolazione e all’oppressione subita da donne in balia di forze oscure. Apartment 7A tenta di fare lo stesso, ma non riesce a esplorare questi temi con la medesima profondità né a raggiungere lo stesso livello viscerale.

Perché Apartment 7A non funziona come prequel di Rosemary’s Baby

Uno dei problemi principali è che Apartment 7A è più un rifacimento piuttosto che una vera rielaborazione. Sebbene si presenti come una reinterpretazione di Rosemary’s Baby, si limita a ricreare scene chiave del film originale, come la manipolazione psicologica dei Castevet e il concepimento forzato, ma con un effetto molto minore. Il “demone da discoteca” che appare in Apartment 7A è più ridicolo che spaventoso, soprattutto se paragonato all’oscura e inquietante presenza demoniaca di Rosemary’s Baby. L’aspetto più deludente è che non fa paura, soprattutto se confrontato con l’originale del 1968 e con The First Omen.

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