Il capolavoro di Sergio Leone celebra 40 anni. Interpretato da Robert De Niro, James Woods ed Elizabeth McGovern, la pellicola narra l’epopea del gangster David “Noodles” Aaronson e dei suoi amici nel loro progressivo passaggio dai quartieri bassi di Manhattan all’ambiente della malavita organizzata nella New York del proibizionismo e del post-proibizionismo.
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L’epopea gangster è il terzo capitolo della cosiddetta trilogia del tempo, preceduto da C’era una volta il West (1968) e Giù la testa (1971).
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Sergio Leone rifiutò l’offerta di dirigere Il Padrino (1972). Pentito, decise di girare C’era una volta in America utilizzando la tecnica flashback come ne Il Padrino – Parte II (1974).
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La sceneggiatura del film è frutto di un lavoro lunghissimo che copre un arco di tempo di circa 12-13 anni. Infatti, fin dall’uscita di Giù la testa, Leone iniziò a progettare di realizzare un gangster movie, ambientato nell’America del Proibizionismo, ma l’ostacolo più importante fu che lo stesso regista non aveva in mente una trama precisa per poter scrivere, in modo continuativo, il suo script. Fino a quando, nella metà degli anni settanta, Leone si trova tra le mani il romanzo “The Hoods” di Harry Grey, firmato dall’autore con uno pseudonimo per poter celare la sua vera identità di gangster, famigerato come David Aaronson.
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Avendo a disposizione un budget elevato Sergio Leone si avvalse di un cast misto, composto da star di Hollywood e da attori debuttanti come la undicenne in tutù, Jennifer Connelly.
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Al Pacino e Jack Nicholson hanno rifiutato il ruolo di Noodles.
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Jodie Foster e Daryl Hannah rifiutarono il ruolo di Deborah che andò alla semi-sconosciuta Elizabeth McGovern.
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Per preparare e perfezionare al meglio il personaggio di Noodles, il protagonista Robert De Niro chiese, ripetutamente, di incontrare il boss Meyer Lansky, non ottenendo mai una risposta positiva.
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Per il ruolo del co-protagonista Max, il principale candidato era Joe Pesci, celebre attore e grande amico di De Niro. Tuttavia i provini di Pesci non piacevano particolarmente a Leone, che pur riconoscendo la bravura dell’attore non lo riteneva adatto. Alla fine Leone convinse Pesci a prendere parte ugualmente al film; fu lo stesso Pesci a scegliere di interpretare la parte di Frankie Monaldi (ruolo molto importante nelle sceneggiatura originale, ma limitata nella versione definitiva del film). James Woods venne scelto su consiglio di De Niro.
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Durante i nove mesi di riprese, realizzate a Cinecittà, nella campagna di Pietralata a Roma, a Parigi, sul lago di Como, nella Brooklyn Newyorkese, Miami, nel New Jersey, a Montreal, e nella Venezia della scena del ristorante dove cenano Noodles e Debora, lo scenografo Carlo Simi, la costumista Gabriella Pescucci, il direttore della fotografia Tonino Delli Colli hanno lavorato all’atmosfera di tre epoche. Le riprese sono durate dal 14 giugno 1982 al 22 aprile 1983.
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Quando Noodles (Robert De Niro) guarda la TV, si vede un’intervista a un tizio di nome James Conway. In Quei bravi ragazzi (1990) De Niro interpreta un personaggio di nome James Conway: chiaro omaggio di Scorsese a Leone, morto poco tempo prima.
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Quando all’inizio del film a Noodles viene posta la domanda “Che hai fatto in tutti questi anni?”, egli risponde “Sono andato a letto presto.”, citando il famosissimo incipit di Alla Ricerca del Tempo Perduto di Marcel Proust.
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Esistono tre diverse versioni del film: quella di 256′ con il restauro audio e video del 2012, quella di 229′ curata dal regista, quella di 135′ curata da Arnon Milchan, il produttore.
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Il primo assemblaggio del film era lungo dieci ore. Sergio Leone riesce a ridurlo a sei, considerando la possibilità di farne due episodi di tre ore l’uno, prima di adattarsi a farne un film di quattro. Milchan e la Warner si aspettavano però un film di non oltre 160 minuti, quindi ingaggiarono il montatore Robert Brown per ridurre ulteriormente il film.
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Milchan, preoccupato della eccessiva durata del film (236 minuti, poco meno di Via col vento…) e dalla frammentazione temporale della storia, decise di operare di taglio e di montaggio e, dopo la presentazione della versione originale al Festival di Cannes, fece in modo che negli Stati Uniti ne uscisse una versione tagliata di almeno un’ora e mezza, con le scene del De Niro vecchio e dell’infanzia dei ragazzi completamente eliminate. Il risultato fu un film “messo in ordine” temporale, del tutto incomprensibile, ridotto a 1 ora e 34 minuti, e perciò un autentico flop al botteghino. Alla fine delle controversie la versione americana, con le scene rimontate in senso cronologico, non fu firmata da Leone; la versione europea, presentata a Cannes nel maggio del 1984, dura 3 ore e 49 minuti. L’anteprima del film si tenne a New York il 17 febbraio 1984. Per un problema burocratico dovuto dalla distribuzione statunitense, la colonna sonora di Ennio Morricone non riuscì a candidarsi agli Oscar.
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Il film si svolge nel 1920, 1932, 1933 e nel 1968.
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Due anacronismi musicali sono presenti nel film: la canzone “God Bless America,” all’inizio e alla fine della pellicola (nel 1933), è la versione tratta dal film This Is the Army (1943); e il pezzo “Summertime”, interpretato da un gruppo jazz in spiaggia nel periodo del Proibizionismo, è stato composto nel 1935, due anni dopo la sua fine.
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Il telefono suona un totale di 24 volte all’inizio del film.