Se Oliver Quick di Saltburn ha stuzzicato il vostro appetito per gli arrampicatori sociali, in salsa queer, dobbiamo assolutamente ritornare alle origini con il suo antesignano, Tom Ripley. 25 anni dopo il classico di Anthony Minghella che consacrò Matt Damon nell’élite di Hollywood, torna uno degli anti-eroi più affascianti e oscuri della narrativa moderna. Il 4 aprile arriva su Netflix, Ripley. La miniserie in otto episodi sull’enigmatico personaggio creato da Patricia Highsmith che, questa volta, ha il volto di Andrew Scott. Il thriller psicologico ruota attorno a Tom Ripley: truffatore nella New York anni Sessanta, incaricato da un uomo d’affari di riportare a casa il figlio, Dickie (Johnny Flynn), fuggito in Italia con la fidanzata Marge (Dakota Fanning). Ben presto, il ragazzo diventerà l’oggetto del desiderio e dell’invidia di Ripley. Dietro lo show, fotografato in un suggestivo bianconero, c’è Steven Zaillian: già sceneggiatore di The Night Of – Cos’è successo quella notte?, The Irishman, nonché Premio Oscar per Schindler’s List.
Pubblicati dal 1955 al 1991, i cinque libri originali di Highsmith – Il talento di Mr. Ripley, Il sepolto vivo, L’amico americano, Il ragazzo di Tom Ripley e Ripley sott’acqua – descrivono Ripley come un sociopatico calcolatore la cui raffinatezza funge da suo maggiore alibi. L’iconico ladro d’identità è stato adattato molte volte ed ecco la classifica di chi lo ha meglio incarnato:
5. Barry Pepper ne Il ritorno di Mr. Ripley (2005)
4. John Malkovich ne Il gioco di Ripley (2005)
3. Dennis Hopper ne L’amico americano (1977)
2. Alain Delon in Delitto in pieno sole (1960)
- Matt Damon ne Il talento di Mr. Ripley (1999)










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