Il mostro della laguna nera (Creature From the Black Lagoon), il cult horror fantascientifico diretto da Jack Arnold, compie 70 anni. Ultimo grande titolo targato Universal Classic Monsters, il film deve la sua esistenza nientemeno che a Quarto potere. Durante una proiezione del capolavoro di Orson Welles, infatti, il produttore William Alland ascoltò dal direttore della fotografia messicano Gabriel Figueroa una leggenda, secondo cui il Rio delle Amazzoni nascondeva creature a metà tra uomini e pesci. Da questo suggestivo racconto nacque una sceneggiatura (Harry Essex e Arthur Ross) che prendeva spunto anche da La bella e la bestia. Il prodotto finale diventò una storia di caccia al mostro: quella di una coppia di biologi che s’imbatte in un umanoide anfibio. L’ex animatrice Disney, Millicent Patrick, si occupò del design finale del mostro Gill-Man creando la testa in lattice. Alla fine degli anni ’40, divenne la prima donna a lavorare nel reparto effetti speciali.

Le riprese sull’acqua furono girate a Park Lake, nel retro della Universal. Quelle subacquee a Wakalla Springs in Florida, con il nuotatore Ricou Browning che trattenne il respiro per quattro minuti alla volta. Il mostro della laguna nera uscì in sala in 3D, tecnologia che all’epoca stava spopolando in America. La novità è che fu uno dei primi film in 3D realizzati sott’acqua, ben prima di James Cameron e dei suoi prodigi acquatici. Ma come fu possibile? Grazie all’operatore Scotty Welbourne che aveva sviluppato un obiettivo speciale per le riprese subacquee capace di produrre un’immagine a più livelli.

Per alcuni critici, Creature From the Black Lagoon è una favola ambientalista. Per altri, invece, una pellicola dai sottotesti erotici culminante nella nuotata a specchio nella laguna che simulerebbe l’amplesso tra Gill-Man, la creatura anfibia, e la bella Key (Julie Adams).

Guillermo del Toro che, nel 2002 tentò inutilmente di girare un remake dal punto di vista di Gill-Man, quindici anni dopo realizzò La forma dell’acqua: il suo omaggio al classico di Arnold.