Poor Things, il look (spiegato) di Emma Stone nel nuovo film di Lanthimos

Lo sciopero di attori/sceneggiatori di Hollywood non ci permetterà ahimè di scoprire con quale outfit pazzesco ci avrebbe stupito Emma Stone, meravigliosa protagonista dell’ultimo film di Yorgos Lanthimos in competizione a Venezia 80. Tratto dall’omonimo romanzo di Alasdair Gray del 1992, Poor Things (in Italia uscirà come Povere creature!) segna la seconda collaborazione tra il controverso regista greco e l’attrice americana dopo La Favorita. Sci-fi vittoriano, Povere creature! porterà nelle sale (americane dall’8 dicembre) una versione rivisitata di Frankenstein con fantasmagorie «alla Terry Gilliam». La pellicola racconta la storia di Bella Baxter, una giovane donna che viene riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter (Willem Dafoe), da cui poi decide di scappare insieme all’avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), per diventare una paladina femminista.

Il look di Emma Stone

Per conferire un aspetto infantile ma allo stesso tempo ribelle al suo personaggio (un cadavere rianimato con il cervello di una bambina), Emma Stone si è scurita i capelli sfoggiando, così, un color corvino che è risultato perfetto a contrasto con la sua carnagione bianchissima. Lanthimos ha lavorato a stretto contatto con la costumista britannica Holly Waddington per riflettere la crescita e lo sviluppo di Bella/Emma attraverso i suoi vestiti: dalle fiabesche silhouette a palloncino della sua fase infantile al corset dress che indossa al culmine del film.

Il “Bella Style”, come lo chiama Waddington, è composto da abiti vittoriani del tardo Ottocento con un tocco contemporaneo e silhouette esagerate.

L’espressionismo tedesco e i dipinti floreali di Georgia O’Keeffe, ispirati ai genitali femminili, sono stati il trampolino di lancio per creare il look del film. In effetti, la camicia celeste con fessura nel centro era nota sul set come “The Vagina Blouse”.

Holly ha studiato Belle arti alla Oxford University e ha vestito Elle Fanning in The Great. Per realizzare i visionari costumi della protagonista, la designer si è avvalsa anche di materiali utilizzati negli anni ’70, dal lattice alla plastica.

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