Scarlett Johansson, nuova regina della fantascienza nel live action del regista di Biancaneve e il cacciatore Rupert Sanders. Dopo il cult Under the Skin, Lucy di Luc Besson e la lunga serie di film Marvel Avengers, la star di Hollywood interpreta un ibrido tra cyborg e umano nell’attesissimo, Ghost in the Shell dall’acclamato manga punk-futuristico di Masamune Shirow, pubblicato nel 1989. Tuttavia, l’ingaggio della Johansson – bianca e statunitense – nel ruolo dell’eroina anime giapponese Motoko Kusanagi ha causato diverse polemiche. Da Scarlett che rende asiatici i suoi tratti grazie ai prodigi del CGI a Zoe Saldana troppo bianca per interpretare Nina Simone, da Rooney Mara preferita ad un’attrice nativa americana per il ruolo di Giglio Tigrato nel fantasy Pan fino a Christian Bale principe d’Egitto molto british in Exodus…
- Scarlett Johansson è Motoko Kusanagi in Ghost in the Shell (2017): l’attrice americana rende asiatici i suoi connotati col CGI per calarsi nell’eroina manga giapponese.
- Rooney Mara è Giglio Tigrato in Pan (2015): l’attrice bianca e statunitense nel copricapo della principessa di una tribù di nativi americani.
- Johnny Depp è Tonto in Lone Ranger (2013): succede anche al maschile con il divo caucasico truccato da indiano pellerossa.
- Emma Stone in Sotto il cielo delle Hawaii (2015): l’attrice statunitense interpreta il pilota Allison Ng, un personaggio asiatico-americano.
- Zoe Saldana è Nina Simone in Nina (2016): una latina travestita da afroamericana nel biopic sulla leggenda della musica soul.
- Christian Bale è Mosè in Exodus: Dei e Re (2014): l’attore gallese capeggia un cast «troppo bianco» che ha mandato su tutte le furie Egitto, Emirati Arabi e Marocco.
- Jake Gyllenhaal è Dastan in Prince of Persia – Le sabbie del tempo (2010): l’attore americano di origini svedesi cos’ha a che fare con un principe persiano?
- Angelina Jolie è Mariane Pearl in A Mighty Heart – Un cuore grande (2007): nata in Francia e di origini cubano-tedesche, la giornalista ha il volto caucasico della star americana.
- Ben Affleck è Tony Mendez in Argo (2012): look latino per il premio Oscar alla regia che autodirige nei panni dell’agente della Cia di origini ispaniche.
- Jim Sturgess è Hae-Joo Chang in Cloud Atlas (2012): un inglese conciato da coreano.
- Justin Chatwin è Goku in Dragon Ball Evolution (2009): un canadese per un ruolo iconicamente giapponese.
- Tilda Swinton è Antico in Doctor Strange (2016): una donna bianca nella tunica di un personaggio notoriamente interpretato nei fumetti da un maschio asiatico.
- Mickey Rooney è il sig. Yunioshi in Colazione da Tiffany (1961): l’ex ragazzino d’America marcatamente truccato da giapponese. Uno stereotipo razziale.
- John Wayne è Genghis Khan ne Il conquistatore (1956): il mito del cinema western americano travestito dal leggendario condottiero mongolo.
- Omar Sharif è Il dottor Živago (1965): un arabo che interpreta uno slavo.
- Jennifer Lawrence è Katniss Everdeen nella saga di Hunger Games (2012-2014). La scelta dell’attrice bionda (che diventa bruna per esigenze di copione) e dalla pelle porcellana rappresenta un caso di «whitewashing» (che vuol dire imbiancare o intonacare), poiché la protagonista dei libri di Suzanne Collins viene descritta come una ragazza dai capelli scuri e dalla pelle olivastra.
- Gli attori bianchi truccati da schiavi negri ne La Nascita di una Nazione, girato da David Wark Griffith nel 1915. Il concetto di «whitewashing» risale, infatti, all’inizio del Novecento, quando nei film e nel teatro per interpretare personaggi afro venivano scelti attori bianchi a cui veniva colorata la faccia in modo caricaturale. Si parla in questo caso di «blackface»: un tipo di trucco accusato di essere razzista perché impediva ai neri di essere ingaggiati nelle produzioni.
- Laurence Olivier è Otello (1965): il grande cineasta e attore britannico truccato del generale africano dal dramma di Shakespeare.



























