Approda, finalmente, in sala il peso massimo nella guerra al box office natalizio: Rogue One (una sorta di segnale militare che significherebbe «nemico pubblico n°1»), il primo degli spin off di Star Wars che rappresenta un raccordo tra la trilogia originale inaugurata nel 1977 con Guerre Stellari e quella prequel iniziata nel 1999 con La Minaccia Fantasma. La Disney che ha rilevato il marchio Star Wars nel 2012 dalla Lucasfilm del regista-fondatore ha in serbo due trilogie, tra passato e futuro. Gli anni dispari (2017 e 2019) saranno dedicati a finire la storia di Rey, quelli pari (2018 e 2020) a due pellicole stand alone: una su Han Solo e una su Boba Fett. Il film di Gareth Edwards racconta di un gruppo di spie ribelli uniti per rubare i piani della Morte Nera all’Impero Galattico. E, tu quanto ne sai sull’arma di distruzione di massa più temuta nella storia del cinema? Dalla Death Star realizzata grazie a una combinazione di modellini e matte painting al nome che «celebra» l’epidemia pestilenziale del XIII secolo, dagli effetti laser ispirati alla serie sci-fi Flash Gordon al suo aspetto che ricorda Mimas uno dei principali satelliti naturali di Saturno…
- Il nome Morte Nera (in lingua originale Death Star, ovvero Stella della Morte) si riferisce all’epidemia pestilenziale del XIII secolo che decimò la popolazione europea.
- Il suo aspetto ricorda Mimas, uno dei principali satelliti naturali di Saturno.
- La Morte Nera e La Morte Nera II nascono dal progetto del duplice Oscar, John Stears, supervisore degli effetti speciali.
- La Morte Nera e La Morte Nera II sono state realizzate grazie a una combinazione di modellini e matte painting.
- La prima Morte Nera misurava 160 chilometri in diametro, la seconda Morte Nera misurava invece ben 900 chilometri in diametro. Alcune fonti dell’Universo Espanso ed il sito starwars.com affermano che le misure sono inferiori: 120 km per la prima Morte Nera e 160 per la seconda.
- In realtà, i due modellini della Morte Nera misuravano 137 cm ciascuno, solo, nel lato frontale.
- Il ronzio del conto alla rovescia e il rumore dei Superlaser della Morte Nera provengono dalla serie di Flash Gordon (1954).
- Le esplosioni di Alderaan e della prima Morte Nera viste nell’Edizione Speciale (1997) di Una Nuova Speranza e in quella Il Ritorno dello Jedi (durante il «boom» della seconda Morte Nera) sono ottenute grazie all’effetto Praxis. Questo effetto speciale prende il nome dalla fittizia esplosione della luna Praxis, una preziosa fonte di energia dell’impero Klingon, in Star Trek VI: Rotta verso l’ignoto (1991).
- È stato calcolato che l’energia necessaria per distruggere un pianeta delle dimensioni della Terra sarebbe dell’ordine di 1032 joules, ovvero all’incirca l’energia prodotta dal sole in una settimana. Delle stime maggiormente dettagliate suggeriscono che la violenta distruzione di Alderaan avrebbe richiesto un’energia pari a 1038 joules, ovvero circa un milione di volte quella necessaria per fare a pezzi il pianeta. Il prototipo di Morte Nera distrusse la luna del pianeta Kessel. Nonostante non ci siano informazioni dettagliate riguardanti tale evento, si suppone che, qualora la luna di Kessel avesse dimensioni simili alla luna terrestre, l’energia richiesta ammontasse a circa 1029 joules.
- È stato stimato che costruire la Morte Nera avrebbe un costo di oltre 850 trilioni, ovvero, 850.000.000.000.000.000 di dollari.



















