Lo show più influente degli anni 2000 che ha rivoluzionato il modo fare le serie tv celebra 15 anni. Creato da Joel Surnow e Robert Cochran, lo spy-thriller (192 episodi per 8 stagioni) targato Fox ha messo nel sacco 2 Golden Globe e, ben, 19 Emmy Awards. Mattatore assoluto, l’intrepido Kiefer Sutherland che sfodera la semiautomatica di Jack Bauer: agente dell’unità anti-terrorismo (CTU) di Los Angeles dai metodi, decisamente, discutibili. Ogni stagione, il nostro antieroe sventa un attacco determinato a minare la sicurezza degli Stati Uniti d’America, che sia di natura nucleare o batteriologica, il tutto in 24 ore. La narrazione è suddivisa in ventiquattro puntate, ognuna delle quali copre 60 minuti della giornata. Caratteristica della serie è quella di raccontare gli eventi in tempo reale: periodicamente, durante gli episodi, viene fatto uso della tecnica dello split screen per mostrare le azioni di più personaggi allo stesso tempo, assieme a un orologio digitale che segnala lo scandire del tempo. Nel 2008, è stato tratto 24: Redemption, uno spin-off film tv che si colloca temporalmente tra la sesta e la settima stagione, mentre nel 2014 è stata realizzata 24: Live Another Day, una miniserie che si pone come sequel di 24. E mentre Kiefer Sutherland diventa Presidente nel nuovo serial Netflix Designed Survivor (che debutterà il 6 novembre a due decenni dall’esordio di Jack Bauer), vi sveliamo i segreti di 24. Sfoglia la gallery da cardiopalma…
- Kiefer Sutherland fece l’audizione per il ruolo di Tony Almeida e Carlos Bernard per quello di Jack Bauer.
- Il CTU (fittizia agenzia governativa anti-terrorismo) veniva ricreato negli studi della Fox, progettato in 5-6 settimane dal team di Carlos Barbosa (Scenografo), Marco Miehe (Set Designer), Cameron Bernie (Set Designer), Ron Yates (Set Designer), e Amy Maier (assistente direttore artistico).
- Ciascun episodio dura, in realtà, 45 minuti che diventano sessanta con gli spazi pubblicitari. In 24 la formula del tempo reale è stata spinta all’estremo, dato che il tempo dell’azione è spesso scandito da un orologio digitale che appare sullo schermo a intervalli regolari come accorgimento tecnico per introdurre la pubblicità: esso infatti appare quattro volte nel corso della narrazione, e il conteggio del tempo riprende dopo quattro minuti, esattamente la durata di un blocco pubblicitario sulle emittenti statunitensi.
- 25 ore di riprese per ciascuna puntata e 10 mesi e mezzo per girare una intera stagione, post produzione inclusa.
- Per ùla maggior parte della serie, Jack Bauer spara con una USP Compact (HK USP45C) caricandola con cartucce 9mm.
- Durante la seconda stagione, Kim Bauer fugge da un leone di montagna. Il domatore del puma suggerì a Elisha Cuthbert di “incontrare” il felino prima delle riprese ma quando l’attrice provò ad accarezzarlo il puma le morse la mano, procurandole una grave ferita da spedirla al pronto soccorso.
- La serie presenta alcuni riferimenti con Nikita (1997-2001): dal cognome di Jack che è un omaggio a un personaggio che si chiama Peter Bauer all’iconico schermo diviso.
- Gli attori non sapevano come sarebbe andato a finire l’episodio che stavano girando e venivano tenuti, completamente, all’oscuro della sorte del loro personaggio: chi di loro poteva essere una spia e chi avrebbe tirato le cuoia per primo?
- Il cattivo più longevo ad apparire nella serie? No, non la doppiogiochista Nina Myers bensì la dark lady Mandy che ti frega con l’occhiata languida di Mia Kirshner.
- Kiefer Sutherland ha ammesso di non aver mai visto un episodio per intero.