Mamma, ho perso l’aereo: 5 dettagli nascosti che solo i veri fan conoscono

Il 10 novembre 1990, negli Stati Uniti, arrivava nelle sale Home Alone — da noi conosciuto come Mamma, ho perso l’aereo — una commedia natalizia che avrebbe cambiato per sempre il modo di vivere le feste sul grande schermo. Diretto da Chris Columbus e scritto e prodotto dal geniale John Hughes, il film con Macaulay Culkin  è diventato un classico intramontabile, capace di unire generazioni e di reinventare ogni anno la magia del Natale. L’idea nacque quasi per caso: John Hughes, durante una vacanza, pensò a cosa accadrebbe se un bambino venisse accidentalmente dimenticato a casa per le feste di Natale dalla propria famiglia. Da quella scintilla nacque la storia di Kevin McCallister, un ragazzino di otto anni che viene sbadatamente lasciato solo in casa per le vacanze e che si ritrova ad affrontare due maldestri ladri, interpretati da Joe Pesci e Daniel Stern. Inizialmente, il progetto era nelle mani della Warner Bros., ma venne abbandonato dopo che il budget superò le previsioni. Fortunatamente, la 20th Century Fox vide il potenziale del film e decise di salvarlo: una mossa che si rivelò vincente. Le riprese si svolsero in Illinois tra febbraio e maggio del 1990, e il resto è storia del cinema. Mamma, ho perso l’aereo incassò 476,7 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando la seconda pellicola più redditizia dell’anno e il film comico live-action di maggior successo per oltre vent’anni. Il giovane Macaulay divenne una star internazionale, simbolo dell’infanzia degli anni ’90, mentre la colonna sonora di John Williams — con il suo tema dolce e malinconico — divenne parte integrante della magia natalizia.

Mamma, ho perso l’aereo non è solo un film: è un rituale. Ogni anno, quando le luci dell’albero si accendono e il tema musicale iconico risuona, milioni di persone tornano bambini. E mentre Kevin prepara le sue trappole per la “banda del rubinetto”, noi ci prepariamo a un altro Natale, ricordando che, in fondo, non siamo mai troppo grandi per credere un po’ nella magia. È stato candidato a due Golden Globe come miglior film commedia o musicale e miglior attore al piccolo Culkin. Un sequel, Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York, è uscito nel 1992.

A prima vista, Home Alone può sembrare una semplice commedia per famiglie, ma a un’analisi più attenta rivela una cura straordinaria per i dettagli. Columbus, regista anche di Mrs. Doubtfire e dei primi due Harry Potter, riempì ogni scena di piccoli tocchi visivi e simbolici: dai colori rosso e verde che dominano in ogni inquadratura, alle scelte di regia che raccontano la solitudine e il coraggio di Kevin. Molti fan, rivedendo il film ogni anno, scoprono sempre qualcosa di nuovo. Anche, oggi, 35 anni dopo.

Porta per cani

Potreste aver notato che la casa dei McCallister ha una porta per cani, il che è piuttosto strano perché non c’è un solo cane nel film. I McCallister in realtà ne hanno uno, anche se non appare mai In Mamma, ho perso l’aereo: all’inizio, qualcuno dice al telefono che è stato portato al canile.

Il passaporto di Kevin

Il passaporto e il biglietto di Kevin vengono accidentalmente buttati via durante la scena della pizza (minuto, 2:50), spiegando perché i genitori non si accorgono della sua assenza all’aeroporto.

Piano di battaglia

Nel suo “piano di battaglia” disegnato a mano, Kevin commette un piccolo errore di ortografia scrivendo male la parola “ornamenti”. Un dettaglio minimo ma significativo, che ricorda come, nonostante la sua intelligenza e ingegnosità, Kevin resti pur sempre un bambino di otto anni.

Recitare al contrario

La scena in cui Kevin sembra rischiare di essere investito da un furgone? In realtà è stata girata al contrario, così da garantire la sicurezza di Macaulay Culkin e ottenere comunque un effetto spettacolare.

L’imperatore Nerone

Lo slogan della pizzeria “Little Nero’s” contiene una battuta storica: “No fiddlin’ around!” è un riferimento ironico all’imperatore Nerone, che — secondo la leggenda — suonava il violino mentre Roma bruciava, anche se non è chiaro quanto ciò sia vero . In ogni caso, lo slogan di Little Nero’s è fondamentalmente un modo per la catena di pizzerie di affermare che non lasceranno bruciare le loro pizze, il che è onestamente piuttosto intelligente.

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