Nonostante Kathryn Bigelow sia nota per un cinema spesso radicato nella realtà e nei fatti, il suo ultimo thriller politico, A House of Dynamite, è sotto attacco per alcune presunte imprecisioni. Il film Netflix racconta la corsa contro il tempo di diversi rami del governo statunitense per fermare un missile balistico intercontinentale diretto verso gli Stati Uniti e decidere quale debba essere la risposta globale.
Protagonisti del film sono Rebecca Ferguson, Jared Harris e Idris Elba. A House of Dynamite ha raccolto recensioni per lo più positive da parte della critica e un’ottima risposta del pubblico, con punteggi del 79% e 77% su Rotten Tomatoes. Il film è diventato un vero successo in streaming per il colosso della tv, mantenendo la prima posizione nella classifica della piattaforma.
Tuttavia, non tutti sono rimasti entusiasti: secondo un memo interno ottenuto da Bloomberg, il Pentagono avrebbe espresso “preoccupazione” per alcune inesattezze riportate nel film. Il documento indica che l’agenzia governativa era pronta a “correggere supposizioni false, fornire dati reali e migliorare la comprensione del sistema di difesa missilistica terrestre” così come mostrato nel thriller:
“Il film mostra che la deterrenza può fallire, sottolineando la necessità di un sistema di difesa missilistica attivo. Gli intercettori fittizi del film mancano il bersaglio, e sappiamo che ciò serve a rendere la trama più avvincente per il pubblico, ma i test reali raccontano una storia completamente diversa.”
Il memo non menziona il costo degli intercettori terrestri, un tema affrontato nel film quando il Segretario alla Difesa, interpretato da Harris, si lamenta dei 50 miliardi di dollari spesi “per un dannato lancio a caso”. Il Pentagono precisa che il costo reale del sistema è alto, ma “non paragonabile al prezzo di permettere a un missile nucleare di colpire il nostro Paese”.
Un altro punto contestato riguarda l’accuratezza dei missili nel film, indicata al 61%, mentre il Pentagono sottolinea che i moderni GBIs (Ground-Based Interceptors) hanno “dimostrato un tasso di precisione del 100% nei test” per oltre un decennio. Laura Grego, della Union of Concerned Scientists, pur contestando i dati ufficiali, ha evidenziato che la trama del film resta improbabile: i missili fittizi rappresentano una minaccia relativamente semplice rispetto alle sfide reali, come attacchi multipli e esche.
In un comunicato, il Pentagono ha confermato di non essere stato consultato dal team creativo del film, precisando che A House of Dynamite “non riflette le opinioni né le priorità dell’amministrazione attuale”. Dal canto suo, lo sceneggiatore Noah Oppenheim ha dichiarato a MSNBC di aver effettivamente consultato esperti di difesa missilistica e funzionari del Pentagono e della Casa Bianca, assicurando che ciò che si vede sullo schermo è “un ritratto abbastanza accurato” dei processi e delle procedure del sistema di difesa.
Non è la prima volta che un film di Bigelow viene criticato per le inesattezze: The Hurt Locker fu apprezzato dai veterani come action movie ma criticato per le rappresentazioni non realistiche del lavoro militare, mentre Zero Dark Thirty venne accusato di minimizzare il ruolo dell’amministrazione Obama nella cattura di Osama bin Laden e di rappresentazioni discutibili della tortura.
Anche Netflix recentemente ha visto i suoi titoli finire sotto il fuoco del Pentagono: la serie Boots è stata criticata per le presunte inesattezze storiche riguardanti Marines gay negli anni ’90, definiti “woke garbage” dall’agenzia.
Nonostante le critiche, i film della regista Premio Oscar tendono a rafforzare il successo in streaming. Con A House of Dynamite, il dibattito sulle reali capacità della difesa missilistica americana potrebbe anche stimolare discussioni bipartisan e ulteriori difese pubbliche da parte della regista stessa.
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