Il nuovo, raccapricciante, film dei Philippou ruota attorno a un misterioso rituale di resurrezione che apre le porte a un mondo soprannaturale più ampio, potenzialmente collegato al precedente Talk to Me. Entrambe le pellicole, ambientate in Australia, trattano il dolore per la perdita e mostrano personaggi che, nel tentativo di riconnettersi con i defunti, ricorrono al soprannaturale, con conseguenze tragiche. Nel finale di Bring Her Back, il rituale non viene completato a causa dell’opposizione di Piper (interpretata da Sora Wong), ma il film lascia vari indizi sul suo funzionamento, sull’entità dietro di esso e su come Laura (Sally Hawkins) ne sia venuta a conoscenza. Questi elementi suggeriscono sviluppi futuri nell’universo horror creato dai gemelli Philippou.
Bring Her Back: come funziona il rituale di resurrezione?
Il rituale di resurrezione in Bring Her Back è il fulcro del film horror e si lega profondamente ai temi della storia, in particolare fino a che punto il dolore può spingere una persona. Nel mondo di Bring Her Back, viene scoperto un rituale senza nome che permette di riportare in vita qualcuno che è morto. Come scopre Laura guardando alcune videocassette in cui il rituale è stato eseguito con successo, il primo passo consiste nel recuperare il corpo del defunto. Laura è convinta che l’anima possa restare nel corpo per un certo periodo di tempo, offrendole così una finestra di opportunità per completare il rituale. Dopo di ciò, deve trovare due ospiti viventi.
Il primo ospite serve come contenitore temporaneo per l’anima perduta, conservandola in un corpo vivo. Questa operazione mette l’ospite in uno stato di trance, presumibilmente sotto il controllo di una forza demoniaca. L’ospite deve rimanere all’interno di uno spazio specifico, delimitato da grandi cerchi rituali; altrimenti, può iniziare a riprendere coscienza tra dolori lancinanti, rischiando di mandare all’aria il rituale. In questo stato, l’ospite è colpito da una fame insaziabile, con il vero scopo di consumare la carne del proprio corpo originale.
Il rituale richiede poi un secondo ospite, destinato a diventare il contenitore permanente dell’anima perduta. Se questa seconda persona viene uccisa nello stesso modo in cui è morto il defunto, l’ospite iniziale può vomitare la propria carne nella bocca del nuovo corpo. Questo gesto trasferisce l’anima del defunto nel nuovo corpo vivente, cancellando l’anima della seconda persona nel processo.
Le videocassette di Laura suggeriscono che il rituale possa davvero funzionare, e per questo decide di seguirle nella speranza di riportare in vita sua figlia, Cathy. Tuttavia, alla fine Piper riesce a sfuggire al suo controllo e manda all’aria l’intero rituale.
Come ha scoperto Laura il rituale in Bring Her Back?
In Bring Her Back, non viene spiegato esattamente come Laura scopra il rituale di resurrezione. Il film mostra solo che guarda delle videocassette amatoriali, probabilmente provenienti dalla Russia, dove il rituale era già stato eseguito. Come in Talk To Me, si suggerisce che il rituale sia parte di un’ossessione globale, diffusa in vari paesi grazie alla tecnologia. Il dolore per la perdita di sua figlia Cathy sembra aver spinto Laura a cercare metodi estremi per riportarla in vita, finendo così in contatto con queste registrazioni oscure.

L’arresto di Laura potrebbe diffondere il rituale nel mondo di Bring Her Back
l finale di Bring Her Back è tragico: Piper e Ollie sfuggono ai ruoli di sacrificio previsti dal rituale di Laura. Tuttavia, l’arresto pubblico di Laura — sorpresa mentre stringe il corpo della figlia nella piscina — rende altamente probabile che la sua storia e l’esistenza del rituale si diffondano rapidamente nel mondo.
Considerata la brutalità delle sue azioni, non sorprenderebbe se questi eventi diventassero un caso mediatico a livello globale. Questo potrebbe amplificare la conoscenza del rituale, spingendo altre persone a tentare di replicarlo nel disperato tentativo di riportare in vita i propri cari.
Proprio come Talk To Me ha trasformato il contatto con i morti in un “gioco da festa” diffuso a livello mondiale, anche qui il rituale potrebbe diffondersi, portando a conseguenze imprevedibili.
Vista la natura misteriosa del rituale e dell’entità demoniaca che lo anima, questa evoluzione potrebbe rappresentare un passo decisivo nell’espansione dell’universo narrativo del film.
Cosa significa il rituale di Bring Her Back per Talk to Me
È stato confermato che Bring Her Back e Talk To Me condividono lo stesso universo, aprendo la possibilità che le forze soprannaturali invisibili presenti in entrambi i film siano collegate. Il rituale di Bring Her Back suggerisce che i confini tra vita e morte possono essere sfumati in molteplici modi, anche se le origini esatte di questi fenomeni devono ancora essere svelate.
Questo solleva molte domande su Talk to Me, che, secondo i fratelli Philippou, si concentrerà su nuovi personaggi nello stesso mondo, anch’essi alle prese con queste forze soprannaturali.
Bring Her Back consolida un filo emotivo centrale nell’universo horror dei Philippou, costringendo le persone a confrontarsi con i limiti della propria umanità di fronte alle oscure forze che agiscono dietro le quinte. Il film dimostra che non esiste una sola forza soprannaturale in gioco in questo mondo e che persone altrimenti completamente distanti possono utilizzare la tecnologia moderna per diffondere rituali e pratiche occulte.
Bring Her Back mostra quanto facilmente i rituali soprannaturali possano propagarsi in questo universo, un elemento che potrebbe giocare un ruolo importante nell’espansione del mondo narrativo in Talk to Me.



Insieme a Presence è il prossimo film che voglio vedere. Intanto, inizio Talk to me degli stessi registi.
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