I 10 film più gay… che in realtà non lo sono

Da Il mago di Oz a Venom passando per Eva contro Eva fino a Barbie. Celebriamo il Pride Month, il mese dell’orgoglio LGBTQIA+, con i 10 film più queer-coded che nessuno ha mai dichiarato tali.

Il mago di Oz (1939)

Il celebre musical MGM con Judy Garland, tratto dal libro di L. Frank Baum. Racconta la storia di Dorothy, una ragazza del Kansas trasportata da un tornado nel magico regno di Oz, dove intraprende un viaggio per tornare a casa incontrando amici stravaganti e affrontando una strega malvagia.

Perché è considerato gay: Il film è da tempo un simbolo queer, con la canzone “Over the Rainbow”, personaggi eccentrici come il Leone Codardo, e il termine “Amico di Dorothy” usato storicamente come codice nella comunità LGBT. Il viaggio di Dorothy dalla grigia prateria al mondo colorato di Oz è spesso letto come una metafora per l’esplorazione dell’identità queer e la fuga verso comunità più accoglienti. Inoltre, Judy Garland è diventata un’icona gay amatissima.

Eva contro Eva (1950)

Un classico del cinema sul mondo dello spettacolo, incentrato sulla giovane e ambiziosa Eve Harrington che entra nella vita della diva di Broadway Margo Channing.

Perché è considerato gay: L’icona Bette Davis, i dialoghi affilati, l’eleganza dei costumi e la tensione drammatica tra donne forti hanno reso il film un cult per la comunità queer. Alcuni personaggi, come Eve e Addison, sono spesso letti come queer-coded, anche se mai dichiaratamente. Il tutto è un trionfo di stile e sottotesto.

La valle delle bambole (1967)

Tre donne — la dolce Anne, la starlet autodistruttiva Neely (ispirata a Judy Garland) e la sensuale Jennifer — affrontano amore, carriera e dipendenze in questo classico drammatico.

Perché è considerato gay: Il film è diventato un cult queer grazie al suo stile esagerato, dialoghi sopra le righe, numeri musicali memorabili e due iconici montaggi anni ’60. La performance di Susan Hayward come diva glaciale è un modello per le icone drag e queer, rendendo il film amatissimo dalla comunità LGBT.

Barbarella (1968)

Cult fantascientifico stravagante con Jane Fonda nel ruolo di un’astronauta sexy in missione nello spazio, diretta dal marito Roger Vadim.

Perché è considerato gay: Il film è un cult di sexploitation con uno stile eccentrico, una colonna sonora iconica e scene audaci. Il mix di sensualità, personaggi colorati e situazioni kitsch lo ha reso amatissimo dalla comunità queer.

Il duro del Road House (1989)

Un film che esplora un’iper-mascolinità piena di testosterone, con Patrick Swayze nei panni di Dalton, un “cooler” chiamato a riportare l’ordine in un bar di una piccola città.

Perché è considerato gay: Come in Top Gun, molti hanno letto segnali queer nel film, dal fisico scolpito di Swayze alle battute ambigue tra uomini duri, creando un’aura di camp. La recente rivisitazione con Jake Gyllenhaal ha ulteriormente evidenziato questo sottotesto queer.

Sirene (1990)

Il film segue la storia di una madre eccentrica (Cher) e delle sue due figlie (Winona Ryder e Christina Ricci) mentre affrontano crescita e instabilità familiare.

Perché è considerato gay: La comunità queer si ritrova sia nel trauma dell’infanzia turbolenta delle ragazze, sia nella forza e stravaganza della madre interpretata da Cher — un’icona LGBT. Battute memorabili, look eccentrici (incluso Cher vestita da sirena) e un mix di dramma e umorismo rendono il film un cult queer.

La morte ti fa bella (1992)

Il film segue Madeline (Meryl Streep) e Helen (Goldie Hawn), due rivali che si contendono bellezza, uomini e immortalità grazie a un elisir magico offerto da una misteriosa Isabella Rossellini.

Perché è considerato gay: È puro camp: glamour esagerato, battute taglienti, rivalità tra dive, e Meryl e Goldie che si combattono con classe e caos. Un cult assoluto per la comunità queer — se non lo vedi, non posso aiutarti!

Burlesque (2010)

Un musical scintillante in cui Christina Aguilera interpreta una giovane aspirante star che trova casa in un club di Los Angeles gestito da Cher, diva affascinata e un po’ sconfitta.

Perché è considerato gay: È un’esplosione di glitter, tute di paillettes, numeri sensuali alla Lady Marmalade e dialoghi camp tra due icone pop. Stanley Tucci è il miglior amico gay armato di pistola glitterata, e persino la trama legale sugli “air rights” è esagerata al punto giusto. Un cult queer perfetto, travolgente e irresistibilmente kitsch.

Venom (2018)

Commedia d’azione travestita da cinecomic etero, in cui Eddie Brock (Tom Hardy), la sua ex Anne (Michelle Williams) e il simbionte alieno Venom formano un triangolo molto… particolare.

Perché è considerato gay: Il legame tra Eddie e Venom ha un chiaro sottotesto queer, che sfocia quasi apertamente in scene come il bacio attraverso Anne posseduta. Il film mescola serietà da blockbuster con momenti assurdi e camp, trasformandolo in un cult queer involontario. E sì, Michelle Williams che dice “Mi dispiace per Venom” è puro cinema gay.

Barbie (2023)

Nella versione di Greta Gerwig di Barbie, Margot Robbie interpreta la bambola protagonista, che vive felicemente a Barbie Land finché qualcosa non va storto e inizia a mettere in discussione il suo ruolo, spingendola a intraprendere un viaggio nel mondo reale per scoprire il suo vero scopo.

Perché è considerato gay: Barbie è una celebrazione della femminilità queer e del camp, con un cast brillante tutto al femminile, tra cui Margot Robbie, Hari Nef (modella e attrice trans) e Issa Rae. Gli outfit impeccabili, lo stile esagerato e la satira delle norme di genere — con i Kens relegati a semplici accessori delle Barbie indipendenti — rendono il film irresistibilmente queer e gioiosamente sovversivo.

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