Il period drama di Maura Delpero trionfa ai David di Donatello con sette statuette, tra cui miglior film e migliore regia. Per la prima volta il premio va ad una donna regista. Ecco, tutto quello che c’è da sapere su Vermiglio.
Vermiglio: il film che ha incantato il cinema italiano e internazionale
Vermiglio, il secondo lungometraggio di Maura Delpero, è una delle opere più acclamate del panorama cinematografico recente. Ambientato nel 1944 nel remoto villaggio alpino di Vermiglio, in Trentino, il film narra le vicende della famiglia Graziadei, composta dal maestro Cesare (Tommaso Ragno), sua moglie Adele (Roberta Rovelli) e i loro figli, tra cui la primogenita Lucia (Martina Scrinzi). La quotidianità della famiglia viene sconvolta dall’arrivo di Pietro (Giuseppe De Domenico), un soldato siciliano disertore, con cui Lucia intreccia una relazione destinata a cambiare per sempre le loro vite.
📍 Location autentiche e suggestive
Le riprese di Vermiglio si sono svolte in luoghi carichi di significato personale per la regista. Oltre al paese di Vermiglio, sono stati scelti come set Carciato, Comasine, Mezzana, Dimaro Folgarida, Pellizzano e Pejo in Trentino, nonché il Convento di San Floriano a Laghetti di Egna, in Alto Adige. Questi luoghi, con i loro paesaggi innevati e atmosfere senza tempo, hanno contribuito a creare l’ambientazione realistica e coinvolgente del film.
📍Vermiglio, Trentino-Alto Adige
Piccolo comune montano situato in Val di Sole, in provincia di Trento, Vermiglio si trova a circa 1.200 metri di altitudine, ai piedi del Passo del Tonale e incastonato tra le maestose vette dell’Adamello e dell’Ortles-Cevedale. Con poco più di 1.800 abitanti, il paese è noto per i suoi paesaggi mozzafiato, le tradizioni contadine, la lingua ladina e le memorie della Grande Guerra. È qui che Maura Delpero ha scelto di ambientare e girare il suo film, intrecciando storia, memoria e identità in un luogo che conserva intatta la sua anima alpina.
🎬 Una produzione radicata nella memoria
Maura Delpero ha concepito Vermiglio come un omaggio alle sue radici familiari. Dopo la morte del padre, originario di Vermiglio, la regista ha deciso di raccontare una storia che riflettesse le tradizioni e la memoria collettiva del luogo. Durante la pre-produzione, ha condotto interviste con gli abitanti locali, molti dei quali hanno partecipato al film come comparse, contribuendo a rafforzare l’autenticità della narrazione .
🏆 Riconoscimenti e successo internazionale
Vermiglio ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria alla 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è stato selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar 2025 nella categoria Miglior Film Internazionale e ha ricevuto candidature ai Golden Globe e agli European Film Awards .
🎥 Un’opera di intensa bellezza visiva
La fotografia di Michail Krichman cattura con maestria la bellezza austera delle montagne trentine, creando un contrasto tra la vastità dei paesaggi e l’intimità delle vicende familiari. La regia di Delpero, attenta e sensibile, guida lo spettatore attraverso una narrazione che esplora temi universali come l’amore, la perdita e la resilienza.
📌 Curiosità
- Il titolo Vermiglio richiama sia il nome del paese natale del padre della regista sia il colore rosso, simbolo di passione e sangue, elementi centrali nella trama.
- Il film è stato girato prevalentemente in dialetto locale, con sottotitoli, per preservare l’autenticità linguistica e culturale della comunità rappresentata.
- La scena del sogno di Lucia, ambientata in Sicilia, è stata ricreata all’interno del Convento di San Floriano, dimostrando l’abilità della produzione nel trasformare gli spazi per esigenze narrative
Vermiglio è un film che, attraverso una storia personale e radicata nella memoria, riesce a toccare corde universali, offrendo uno sguardo profondo e autentico sulla condizione umana.
Scarlet Boulevard 
Nemmeno lo conoscevo. Da vedere.
♥️