Il secondo film scritto, diretto e interpretato da Jesse Eisenberg con Kieran Culkin, è ora nelle sale. In corsa per due Oscar, la dramedy segue due cugini agli antipodi: David (Eisenberg), ansioso e metodico, e Benji (Culkin), estroverso e imprevedibile, mentre intraprendono un viaggio in Polonia per onorare la nonna defunta. Tra tensioni e momenti di verità, il percorso diventa un’esplorazione dell’identità e del legame tra memoria collettiva e ferite personali.
Non è un segreto che l’interpretazione di Kieran Culkin sia una delle più straordinarie di questa stagione dei premi. Praticamente, la star di Succession ha già l’Oscar in tasca. Superfavorito nella corsa all’ambita statuetta, come Miglior Attore Non Protagonista, ha fatto man bassa di riconoscimenti partendo dal Golden Globe lo scorso gennaio.
La performance di Culkin non è appariscente, ma si distingue per una straordinaria profondità emotiva, rivelando il conflitto interiore del suo personaggio. Benji è schietto e vivace, ma nasconde anche un lato introverso, e questa dualità rende il ruolo una sfida di equilibrio che il fratello minore del più famoso Macaulay gestisce con maestria. Questa complessità emerge in modo particolarmente potente in una scena in cui il gruppo sale sul treno per la prossima tappa del tour in Polonia. Con naturalezza e finezza, Culkin passa attraverso le molteplici sfaccettature di Benji, facendo emergere non solo la sua evoluzione interiore, ma anche l’impatto che ha sul rapporto con suo cugino David. La sua prova attoriale è tra le più impattanti dell’anno, meritando pienamente l’attenzione e il plauso di pubblico e critica.









