Il Padrino Parte II, Chinatown, La Conversazione, Lenny e L’inferno di Cristallo. Se ti stai chiedendo cosa hanno in comune questi cinque film, sono stati i candidati per il miglior film durante la 47a edizione degli Academy Awards. E uno di questi, L’inferno di Cristallo, è stato ufficialmente rilasciato 50 anni fa. Il disaster-movie diretto da John Guillermin è prodotto e supervisionato da Irwin Allen, cui si deve la paternità registica delle numerose scene adrenaliniche. A dividersi la scena, le superstar ed eterni rivali Steve McQueen e Paul Newman: simboli di virilità e azione. La pellicola segue un incendio che divampa in un grattacielo di San Francisco durante la cerimonia di inaugurazione, a cui partecipa una schiera di ospiti di primo piano. La storia si concentra su un capo dei vigili del fuoco (McQueen) e sull’architetto dell’edificio (Newman), impegnati a salvare vite e a placare il panico, mentre un appaltatore corrotto cerca di eludere le responsabilità per il disastro.
The Towering Inferno è un colossal hollywoodiano in tutto e per tutto. A cominciare dal cast all stars che comprende William Holden, Fred Astaire, Jennifer Jones, Susan Blakely, Faye Dunaway, Richard Chamberlain e l’esordiente O. J. Simpson. Il soggetto del film è tratto da due romanzi best seller – La torre di Richard M. Stern e L’inferno di cristallo di Frank M. Robinson e Thomas N. Scortia – a loro volta ispirati dalla costruzione dell’iconico World Trade Center a New York. Il film, infatti, si ispirava in parte alle preoccupazioni sulla sicurezza dei moderni grattacieli, nei primi anni ’70. Il disaster movie, pur non essendo il primissimo di tale filone, è quello che più di altri (Airport del 1970, L’avventura del Poseidon del 1972 e Terremoto uscito nello stesso anno) ne fissa gli stilemi vincenti. L’inferno di Cristallo incassò circa 203,3 milioni di dollari, su 14 milioni di budget, diventando il film di maggior successo commerciale del 1974. Fu candidato a otto premi Oscar, tra cui Miglior film, vincendone tre: Miglior canzone, Miglior fotografia e Miglior montaggio.
L’inferno di cristallo, 10 curiosità:
The Towering Inferno è stata la prima collaborazione tra due grandi case di produzione, Warner Bros. e 20th Century Fox. Entrambi gli studi possedevano diritti su romanzi concorrenti sul tema dei grattacieli in fiamme (The Tower e The Glass Inferno), così hanno deciso di unire le risorse e combinare le storie.
Il film ha visto protagonisti due delle più grandi star dell’epoca, Paul Newman e Steve McQueen. Per garantire parità, entrambi gli attori hanno ricevuto lo stesso numero di battute, e nei materiali promozionali il nome di McQueen appare per primo, ma quello di Newman è posizionato leggermente più in alto.

Steve McQueen e Paul Newman erano estremamente competitivi. McQueen, che interpretava il capo dei vigili del fuoco, richiese scene aggiuntive per avere un tempo sullo schermo pari a quello di Newman e lo stesso numero di battute nel copione. McQueen, infatti, non la presa bene quando si scoprì che Newman aveva 12 battute di dialogo in più rispetto a lui.
Durante le riprese, è scoppiato davvero un incendio nel grattacielo e solo grazie all’intervento di McQueen (perfettamente calato nel ruolo) il pericolo è stato arginato.
Newman, dal canto suo, ha eseguito personalmente la maggior parte dei suoi stunt, incluso arrampicarsi su e giù per la ringhiera piegata della tromba delle scale.
Paul Newman e Steve McQueen sono stati pagati allo stesso modo: 1 milione di dollari e il 10% del botteghino ciascuno.
Il grattacelo del film, in realtà, è frutto di una serie di miniature e matte painting. Solo alcune sezioni dell’edificio sono state effettivamente costruite per consentire agli attori e agli stuntman di girare le loro scene. Gli interni del grattacielo erano quelli dell’Hyatt Regency di San Francisco. Per le riprese esterne hanno utilizzato l’edificio della Bank of America (al 555 di California St.) con l’aggiunta di altri 50 piani di matte painting.
La scena mozzafiato nell’ascensore fu realizzata da uno stuntman vero. Richiedeva una precisione incredibile ed è rimasta una delle scene più iconiche del genere catastrofico.
Molte scene di incendio utilizzavano fiamme vere, e gli attori spesso dovevano lavorare in condizioni di caldo e fumo. Un gel speciale ignifugo veniva applicato agli attori e agli stuntman per proteggerli.
Il film utilizzava effetti speciali all’avanguardia per l’epoca, inclusi filmati di incendi reali combinati con set in miniatura. Alcuni effetti, come l’esplosione delle vetrate, erano altamente pericolosi e realizzati senza CGI.
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