Qui non è Hollywood, chi è l’autore della controversa scritta sul muro di Avetrana?

Qui non è Hollywood è la serie italiana dell’anno. Divisa in quattro episodi diretti da Pippo Mezzapesa (Ti mangio il cuore, 2022), è basata sul libro Sarah. La ragazza di Avetrana di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, ed è la ricostruzione di uno dei casi di cronaca nera più sconvolgenti della recente storia italiana: il delitto di Sarah Scazzi. La ragazza pugliese di 15 anni uccisa il 26 agosto 2010 in casa degli zii per mano, secondo la sentenza, della cugina Sabrina Misseri e della zia Cosima Serrano. Il movente? La gelosia che Sabrina avrebbe nutrito per Sarah, dopo che Ivano Russo, oggetto del desiderio di Sabrina, aveva manifestato interesse per la bionda cuginetta.

Al centro di un disumano circo mediatico, il delitto di Avetrana fu un autentico «reality del dolore»; una soap opera no-stop, con colpi di scena che superano i limiti dell’immaginazione dei migliori sceneggiatori. A partire dalla scomparsa di Sarah fino al ritrovamento del cadavere in un pozzo, in diretta a Chi l’ha visto, con la madre della vittima in collegamento tv, all’autoaccusa da parte dello zio Michele Misseri fino all’arresto della cugina Sabrina e della zia Cosima come autrici del delitto (stanno scontando l’ergastolo in una cella condivisa). I cronisti assediarono casa Misseri, Giletti mandò in onda uno sceneggiato su zio Michele interpretato da un attore che indossava un cappellino da pescatore, Vespa dal canto suo ricostruì il plastico della villetta degli orrori, completo di palme e macchinine.

Qui non è Hollywood è un esempio di come una storia di true crime possa essere raccontata senza morbosità e approfondendo la psicologia dei personaggi. Ciascuno dei quattro episodi compongono la miniserie segue il punto di vista di uno dei protagonisti della storia: Sarah (Federica Pala), Sabrina, Michele (Paolo De Vita) e Cosima. A interpretare quest’ultima, una straordinaria Vanessa Scalera. La star di Imma Tataranni – Sostituto procuratore si è sottoposta a sette ore di trucco prostetico al giorno per assumere le sembianze dell’inquietante zia. Altrettanto sorprendente, la performance di Giulia Perulli che per entrare nella pelle di Sabrina Misseri è ingrassata 20 chili.

Il titolo cambiato

La serie, inizialmente intitolata Avetrana – Qui non è Hollywood e prevista per il 25 ottobre, è stata bloccata su richiesta del sindaco della cittadina pugliese che riteneva diffamatorio associare il nome del paese al crimine, come se fosse l’unico elemento distintivo della località, provocando un danno d’immagine. La questione è stata risolta eliminando il riferimento ad “Avetrana” dal titolo.

Qui non è Hollywood, chi è l’autore della scritta sul muro di Avetrana

«Qui non è Hollywood» è la scritta fatta con una bomboletta spray di colore nero, comparsa su un muretto di mattoni di tufo che si trova a poca distanza dalla villetta della famiglia Misseri. Il riferimento alla Mecca del Cinema è per la presenza delle innumerevoli troupe televisive che, ogni giorno, stazionavano di fronte al cancello del garage di via Deledda. L’opera di un anonimo dava voce a una popolazione esasperata dalla spettacolarizzazione del dolore da parte dei media e all’ondata di turismo macabro che si generò nei luoghi del delitto. Successivamente, la scritta è stata cancellata.

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