La donna del lago, Natalie Portman è una casalinga ebrea che tenta di risolvere un omicidio (o due) nella miniserie AppleTV+

Tra i prodotti più interessanti del 2024 c’è, sicuramente, La donna del lago. Miniserie in sette episodi targata AppleTV+ dove un’annoiata casalinga ebraica, interpretata da Natalie Portman, si trasforma in una reporter investigativa. Ambientano nella Baltimora del 1966, la serie ci porta in una comunità ebraica scossa dalla scomparsa di una ragazzina. Maddie Schwartz lascia il marito e la sua vita agiata a Pikesville per indagare sulla morte della bambina e sull’omicidio di Cleo Johnson, una donna afroamericana uccisa e gettata in una fontana riscoprendo, così, la sua vecchia passione per il giornalismo.

Basato sul romanzo dell’autrice di best-seller Laura Lippman – penna del The Baltimore Sun – lo show, così come il libro, prende spunto da due omicidi realmente accaduti quando la scrittrice era più giovane e che l’hanno profondamente segnata. Quello di Esther Lebowitz, ragazzina bianca ed ebrea di 11 anni, e quello di Shirley Parker, donna nera di 33 anni il cui corpo fu ritrovato nella fontana di Druid Hill Park. Il primo assassinio fu molto trattato dalla stampa, il secondo catturò l’interesse soltanto della comunità nera.

Nata a Gerusalemme – da padre israelita e madre statunitense – e cresciuta a Long Island, Portman è probabilmente l’attrice ebrea più famosa di Hollywood. Premio Oscar per Il cigno Nero, si è sposata con una cerimonia di rito ebraico, ha chiamato suo figlio Aleph e, in precedenza, ha interpretato Anne Frank in una produzione di Broadway. L’attrice, che parla ebraico, pronuncia accuratamente parole yiddish nella serie. In una scena, tuttavia, Maddie serve accidentalmente l’agnello su piatti da latte, violando le leggi della kashrut e rovinando una cena con un ospite speciale.

Creato dalla regista israelo-americana Alma Har’el, Lady in the Lake esplora i temi dell’antisemitismo e del razzismo. In una scena, a Maddie viene detto che “non sembra affatto ebrea” come fosse un complimento. Lo show tocca anche il crescente antisemitismo a Baltimora durante questo periodo. La serie offre anche una finestra su come ebrei e afroamericani di quell’epoca si vedevano l’un l’altro, così come volevano essere visti.

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