Maniac, i 90 anni del film più brutto della storia del cinema

Maniac, il pilastro d’exploitation, sfiora il secolo. L’horror campy b-movie diretto dallo statunitense Dwain Esper è stato scritto dalla moglie del regista, Hildegarde Stadie, che trasse maldestramente ispirazione dai racconti di Edgar Allan Poe: Il gatto nero e I delitti della Rue Morgue. Ecco, come è fatto il film più brutto della storia del cinema, 90 anni dopo.

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Maniac è stato inserito nell’elenco dei 100 brutti film più divertenti mai prodotti (The 100 Most Amusingly Bad Movies Ever Made) da John J. B. Wilson, l’inventore dei Razzie Awards.

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Girato con un budget di 7.500 dollari, il film venne proiettato per la prima volta l’11 settembre 1934. L’ufficio della censura di New York lo definì «indecente, immorale, inciterà al crimine»

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Nei suoi 51 minuti di durata, la cesuratissima pellicola racconta di un medico fuori di testa che conduce esperimenti pe rianimare i cadaveri; Horace B. Carpenter, producer della silent era, interpreta lo schizzato Dr. Meirschultz e il makeup artist Bill Woods è un ex attore diventato suo assistente di laboratorio che si fa chiamare Don Maxwell.

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Dr. Meirschultz

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Don Maxwell: l’assistente

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All’interno dell’horror appaiono scene tratte da altre opere: nella parte in cui il protagonista scivola inesorabilmente verso la pazzia, la pellicola è sovraimpressa con immagini tratte dai film La stregoneria attraverso i secoli (1922) di Benjamin Christensen e Sigfrido (1924) di Fritz Lang.

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