Origin, il razzismo di casta raccontato da Ava DuVernay

Il razzismo è un fatto di casta secondo Ava DuVernay, prima regista afroamericana candidata all’Oscar per il miglior film (Selma, 2014) e, oggi, anche prima regista afroamericana in corsa per il Leone d’oro con Origin. Biopic sulla scrittrice Premio Pulitzer, Isabel Wilkerson che nel film viene ritratta mentre sta realizzando la sua magnum opus: Caste: the Origins of Our Discontents. Saggio-bestseller in cui affronta in parallelo il fenomeno del razzismo negli Stati Uniti, nella Germania hitleriana e in India, affermando che il minimo comune denominatore è una gerarchia sociale basata sulle caste. Nel ruolo dell’iconica protagonista, una donna che si batte contro le ingiustizie e le discriminazioni, c’è Aunjanue Ellis-Taylor (nominata all’Oscar per Una famiglia vincente – King Richard del 2021). Dopo il passaggio a Venezia e al Festival di Toronto, Origin sarà nelle sale nel corso di quest’anno, anche se non è stata ancora definita una data d’uscita.

Regista più impegnata d’America, DuVernay è ricordata soprattutto per la miniserie vincitrice dell’Emmy When They See Us (2019), incentrata sul vero caso dei cinque adolescenti di colore, conosciuti come i Central Park Five, condannati ingiustamente per lo stupro di una jogger a New York nel 1989. Dopo la messa in onda su Netflix, il risarcimento di 45 milioni di dollari per i cinque innocenti, ormai, adulti.

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