«Quanti lupi riesci a trovare in questa immagine?»
Il momento tanto atteso è arrivato. In première Fuori Concorso a Cannes 2023, c’è Killers of the Flower Moon. L’ultima fatica di Martin Scorsese che unisce Robert De Niro (11 film) e Leonardo DiCaprio (a quota 7): i due attori più amati dal celebre regista italoamericano. Tratta dall’acclamato bestseller di David Grann, Gli assassini della terra rossa, la pellicola racconta la macabra vicenda che insanguinò la nazione Osage negli anni ’20, attraverso l’amore impossibile tra Ernest Burkhart (DiCaprio) e la Nativa Americana Mollie Kyle (interpretata da Lily Gladstone).
Un’agghiacciante storia vera di avidità, pregiudizi razziali e omicidi, ambientata in un periodo in cui l’America stava entrando nel mondo moderno. Un’epopea poliziesca-western di 3 ore e 26 minuti, dal budget di 200 milioni di dollari. Scritto in collaborazione con Eric Roth, Killers of the Flower Moon vede nel sontuoso cast anche Jesse Plemons e Brendan Fraser. Il film approderà su Apple TV+ ad ottobre, dopo il passaggio nelle sale (nei nostri cinema arriverà il 19 ottobre con 01 Distribution).
La sanguinaria vera storia di Killers Of The Flower Moon:
All’inizio del XX secolo nella contea di Osage, nell’Oklahoma, il popolo Nativo Americano diventò immensamente ricco grazie alla scoperta del petrolio nelle loro terre tribali. Gli Osage si ritrovarono, improvvisamente, catapultati nel lusso: dal vivere nei palazzi ad avere la possibilità di iscrivere i figli nelle migliori scuole d’Europa fino al poter vantare un’autista privato. Tutto ciò, grazie a un terreno donato loro da Thomas Jefferson nel 1700, allora, ritenuto «senza valore».
L’inatteso benessere di questi «indiani» attirò i «lupi» bianchi. Convinti che gli Osage non sapessero come gestire adeguatamente tutto quel denaro, fu istituito un programma di guardiani composto interamente da ricchi bianchi dell’Oklahoma, e anche i più piccoli acquisti (come il dentifricio) venivano monitorati e richiedevano la loro approvazione. Finché, gli Osage non cominciarono a essere sterminati uno ad uno.
Gli omicidi del popolo Osage, noti anche come «Regno del terrore», occuparono le testate tra il 1921 e il 1926 e includevano dozzine di vittime (alcuni dei quali appartenenti alla stessa famiglia Osage), ma si pensa che i delitti siano effettivamente iniziati fin dagli anni ’10. Una donna Osage, Mollie Burkhart, ha assistito all’assassinio di tutta la sua famiglia, inclusa la sorella maggiore Anna Brown, suo cugino Charles Whitehorn e sua madre Lizzie Q. Kyle, lentamente avvelenata.
Quando le vittime arrivarono a sessanta, si occupò del caso un’organizzazione anticrimine appena nata, il Bureau of Investigation, che sarebbe poi diventata l’FBI. Fu la sua prima, grande indagine per omicidio guidata dal giovane J. Edgar Hoover. Il Bureau sventerà una cospirazione di influenti cittadini bianchi (uomini di legge, politici, legislatori) che si estendeva fino a Washington, DC.
Il massacro del popolo Osage rappresenta una delle più raccapriccianti storie di crimine irrisolte d’America, nonché uno degli insabbiamenti peggori tutti i tempi.