Room, la scioccante storia vera dietro al film con Brie Larson

Si è isolata per un mese prima dell’inizio delle riprese e non si è lavata mai il viso sul set, sbaragliando la concorrenza di “rivali” affermate come Emma Watson e Rooney Mara. Oggi, la superfavorita Brie Larson punta, dritta, all’Oscar come miglior attrice protagonista grazie al ruolo di Joy “Ma” Newsome, giovane madre rapita e tenuta prigioniera con il suo figlioletto in una squallida baracca di soli 9 metri che per sette, lunghi, anni trasformerà nella loro stanza-mondo (un po’ come Benigni ne La Vita è Bella). Candidato a 4 statuette di peso (tra cui Miglior Film e Regia), Room è l’outsider degli Academy e debutterà nei cinema italiani il 3 marzo, cinque giorni dopo la cerimonia di premiazione. Alla regia, l’irlandese Lenny Abrahamson che ha diretto l’indie-movie Frank con Michael Fassbender. Ma ora, entriamo nell’angusta “cameretta” dell’angelo con la faccia sporca…

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