E’ colato a picco con il transatlantico più famoso del mondo, ha volato in alto come un aviatore affetto da psicosi, precipitando negli inferi di Wall Street e riemergere dal fiume ghiacciato da, autentico, Revenant. E, mentre impazza il meme-virale con il grizzly che gli soffia l’ambita statuetta DiCaprio, questa volta, non scherza affatto e punta alla vittoria, orso permettendo. Ecco, tutti gli Oscar scandalosamente non conferiti al migliore attore della sua generazione, perseguitato dalla maledizione del Titanic…
- Arnie Grape in Buon compleanno Mr. Grape (1993): allora 19enne, stupisce pubblico e critica nel ruolo del fratello ritardato di Johnny Depp. Arriva la nomination ma rimane a bocca asciutta.
- Jim Carroll in Ritorno dal Nulla (1995): lo scrittore e musicista punk che si masturba sui basketball diaries inghiottito nel tunnel dell’eroina. Mancata nomination.
- Arthur Rimbaud in Poeti dall’Inferno (1995): imbratta di sangue poesie d’amore decadente per il maturo compagno di letto Paul Verlaine. Seconda nomination mancata.
- Romeo + Giulietta (1996): l’invasato Montecchi con camicia hawaiana, stordito dall’amore lesionista, meritava la candidatura.
- Jack Dawson in Titanic (1997): l’eroe straccione che si lascia risucchiare dagli abissi per la bella Rose non doveva rimanere escluso dalla cinquina dei candidati. DiCaprio non ci sta e snobba la cerimonia.
- Howard Hughes in The Aviator (2004): il magnate dell’aviazione e pioniere di Hollywood, consumato dalla sindrome ossessivo-compulsiva che lo confinerà in un totale isolamento. È nella cinquina dei nominati ma manca, ancora una volta, il segno.
- Danny Archer in Blood Diamond (2006): il mercenario alle prese con un traffico di diamanti insanguinati che, alla fine, troverà redenzione ma non l’Oscar malgrado la terza nomination.
- Frank Wheeler in Revolutionary Road (2008): nemmeno scannandosi verbalmente con la Kate Winslet di Titanic, nella routine domestica dei Fifties, riesce a impressionare l’Academy che non lo onora con una stra-meritata candidatura.
- Teddy Daniels in Shutter Island (2010): è fuori dalla corsa degli Oscar anche quando, confinato nella fortezza-psichiatrica per indagare su un misterioso caso, si scopre lui stesso un paziente pluriomicida.
- Calvin Candie in Django Unchained (2012): ci riprova, digrignando con la lercia dentatura da aguzzino per Quentin Tarantino ma sta a zero candidature.
- Jordan Belfort in The Wolf of Wall Street (2013): neanche “quel bravo ragazzo” che truffa alla Borsa piace all’Academy. Riceve la candidatura come Migliore Attore Protagonista e in qualità di produttore del film di Scorsese.
- Ce la farà?
condivido tutti,ma avrei messo La maschera di ferro(perché lo odiano tutti quel film?lui è GRANDIOSO!riesce a fare lo sguardo più innocente del mondo per poi interpretare un’altro uomo col viso pieno di rancore,odio e cattiveria,manco fosse dottor jekyll e mister hyde!)al posto di titanic ed avrei aggiunto gangs of new york!ad ogni modo è e sarà sempre un grande!quelli dell’Academy sono solo…vabè non mi viene una parola educata per definirli!
Adoro la doppia interrpetazione nella Maschera di Ferro e rimango sconcertata ogni volta nel vederlo sdoppiarsi da fratello segregato-indifeso a quello corrotto e crudele. Ho solo fatto una scelta oculata altrimenti inserivo una dozzina di ruoli 🙂 ho dato priorità a Titanic solo perchè, quell’anno, hanno inserito nella rosa dei candidati la Winslet, peraltro la mia attrice preferita, e non Leo. Scelta che ho trovato ingiusta.