Il Leone d’Oro alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia celebra il ritorno di Jim Jarmusch, sei anni dopo il vampirico I morti non muoiono, con Father Mother Sister Brother. Un trittico di storie intrise di quell’umorismo surreale che da sempre caratterizza il regista americano, un film a episodi che esplora i fragili legami tra genitori e figli.
Strutturato in tre segmenti distinti e poetici, ciascuno ambientato in un luogo diverso — un tranquillo lago nel New Jersey, un salotto austero a Dublino, un appartamento parigino pieno di ricordi —, Father Mother Sister Brother dimostra che Jarmusch è ancora maestro nell’arte di trovare profondità nell’apparente semplicità
Nel frammento Father, ambientato nel Nord-Est degli Stati Uniti, Emily (Mayim Bialik) e Jeff (Adam Driver) vanno a trovare il padre eccentrico, interpretato da Tom Waits, che vive isolato in riva a un lago. Tra silenzi, rituali imbarazzati e persino un Rolex nascosto sulla mano del genitore, emerge l’illusione della sua decadenza
Il segmento Mother, girato a Dublino, mostra una madre austera (Charlotte Rampling) che riceve una volta all’anno le figlie Timothea (Cate Blanchett) e Lilith (Vicky Krieps) per una tazza di tè in un salotto sospeso nel tempo. Il contrasto tra formalità e distanza emotiva veicola l’umorismo surreale e malinconico di Jarmusch
Infine, Sister Brother, ambientato a Parigi, segue due gemelli (Indya Moore e Luka Sabbat) che, dopo la scomparsa dei genitori, si ritrovano a ripulire l’appartamento di famiglia. Tra oggetti, fotografie e silenzi, riflettono sul passato, sull’identità e sul senso dell’eredità affettiva
Il film, accolto con una lunga ovazione di cinque minuti al Lido, segna il ritorno di Jarmusch a Venezia dopo 22 anni – era infatti Coffee & Cigarettes a inaugurare i suoi legami con il festival nel 2003.









