Ghost è ispirato a Shakespeare

Quest’estate ricorre il 35esimo anniversario di Ghost. Il blockbuster romantico con elementi soprannaturali diretto da Jerry Zucker ed interpretato da Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg. La storia è quella iconica di un uomo ucciso brutalmente che, diventato fantasma, cerca di proteggere la donna che ama e scoprire il colpevole della sua morte, comunicando con lei attraverso una sensitiva. Lo sceneggiatore premio Oscar, Bruce Joel Rubin ha rivelato un aneddoto sulle origini del film strappalacrime…

Ghost è ispirato all’Amleto di Shakespeare

«All’inizio scrivevo sceneggiature soprattutto per imparare il mestiere. Una delle prime fu realizzata da Brian De Palma: Brainstorm, che purtroppo fu anche l’ultimo film di Natalie Wood. In quegli anni stavo sviluppando altre idee – fu in quel periodo che scrissi anche Jacob’s Ladder [uscito poi al cinema nel 1990] – quando mi venne la voglia di raccontare una storia di fantasmi, ma dal punto di vista del fantasma stesso.

Non avevo ancora una trama precisa; sapevo soltanto che il protagonista doveva essere un uomo che non credeva in nulla. Inizialmente pensavo a un suicida, ma tutto cambiò quando vidi una rappresentazione di Amleto. Nella seconda scena appare il fantasma del padre e dice: “Vendica la mia morte”. In quel momento dentro di me scattò qualcosa: “Ecco! Questo è il motore che mi serve per il film”.

L’idea di un uomo morto che deve scoprire chi lo ha ucciso e perché mi affascinava, ma sentivo che mancava ancora qualcosa. Così aggiunsi un elemento decisivo: l’urgenza di salvare la vita della donna che ama.»

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