Lo Squalo: il vero attacco che ha costretto Spielberg a cambiare la sceneggiatura del suo iconico blockbuster

Uscito nell’estate di 50 anni fa, Lo squalo è un thriller americano basato sul romanzo di Peter Benchley, pubblicato un anno prima. Il classico di Steven Spielberg, che incassò 477,9 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di appena 9 milioni, racconta la missione di una cittadina balneare del New England per dare la caccia a un grande pesce mangiauomini che inizia ad attaccare diversi bagnanti. Considerato il prototipo del blockbuster, Jaws ha ridefinito la cultura popolare come la conosciamo, ispirando innumerevoli citazioni e una serie di sequel, diventando un spartiacque nella storia del cinema. Tuttavia, non tutto andò secondo i piani: un vero attacco di squalo cambiò effettivamente la sceneggiatura del film.

Molti adattamenti cinematografici di libri tendono a modificare elementi rispetto al materiale originale, e Lo squalo non fa eccezione. Una delle differenze più grandi tra il film e il libro di Peter Benchley riguarda la morte di Matt Hooper (interpretato da Richard Dreyfuss). Alla fine della pellicola, Hooper entra in una gabbia subacquea, sperando finalmente di riuscire a colpire lo squalo. Tuttavia, quando il predatore riesce a penetrare nella gabbia, l’uomo è costretto a fuggire, nuotando per rifugiarsi tra alcune rocce più in profondità. Dopo che Martin Brody (il protagonista interpretato da Roy Scheider) fa esplodere lo squalo sparando a una bombola subacquea, Hooper riemerge illeso. Nel libro, invece, Matt Hooper è tra i personaggi che tirano le cuoia. Quando lo squalo entra nella gabbia, uccide Hooper, lasciando Brody come unico sopravvissuto all’attacco. Questo cambiamento drastico ha reso il finale del film più ottimista e meno angosciante, lasciando molti a chiedersi perché il destino di Hooper sia stato modificato.

Un vero attacco di squalo cambiò per sempre il copione di Spielberg

Il motivo per cui Matt Hooper sopravvive nel film Lo squalo, a differenza della sua tragica fine nel romanzo, è legato a un evento reale e drammatico avvenuto durante le riprese. In un’intervista a Radio Times, la documentarista subacquea e ambientalista Valerie Taylor — che ha girato alcune scene per il film insieme al marito Ron — ha raccontato un incredibile incidente che ha coinvolto Carl Rizzo, lo stuntman che interpretava Hooper sott’acqua.

L’idea era che Carl scendesse a circa 9 metri di profondità nella gabbia, sostituendo Richard Dreyfuss nel ruolo di Matt Hooper. Ron era in acqua a filmare, guardò verso l’alto e si chiese: ‘Perché Carl non entra nella gabbia?’ All’improvviso, uno squalo salì sopra la gabbia, ruppe l’imbracatura d’acciaio e iniziò ad agitarsi furiosamente. L’argano cedette e tutto crollò. Se Carl fosse stato lì dentro, sarebbe morto. La sua esitazione gli salvò la vita.

Valerie Taylor aggiunge poi:

La scena dello squalo che distrugge la gabbia fu subito inserita nel film — era meglio di qualsiasi cosa fosse scritta in sceneggiatura!

Il risultato? Invece di morire come nel libro, Matt Hooper riesce a fuggire allo squalo e a sopravvivere. Un cambiamento decisivo, nato per puro caso, che rese il finale del film più ottimista — tutto grazie al sangue freddo di Carl Rizzo.

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