Brian Wilson: Genio tormentato e immortale della musica

La morte di Brian Wilson, avvenuta l’11 giugno all’età di 82 anni, segna la fine di un’epoca. Co-fondatore e mente creativa dei Beach Boys, Wilson è stato uno dei più grandi innovatori nella storia della musica pop. Il suo capolavoro, Pet Sounds (1966), ha rivoluzionato il concetto di album: non più solo raccolta di canzoni, ma un’opera coesa, emotiva, sperimentale. Con arrangiamenti complessi, armonie vocali stratificate e testi introspettivi, Pet Sounds influenzò profondamente artisti come i Beatles e ancora oggi è considerato tra i migliori album di tutti i tempi.

Ma il genio di Brian Wilson è sempre stato accompagnato da un lato oscuro. La sua lotta con la malattia mentale — depressione, ansia, e presunti disturbi schizoaffettivi — lo ha portato a periodi di isolamento, abuso di sostanze e un difficile rapporto con la propria creatività. Il biopic Love & Mercy (2014), con Paul Dano e John Cusack a interpretarlo in due fasi della vita, ha restituito un ritratto toccante e sincero del suo tormento e della sua rinascita. Il film ha mostrato al grande pubblico non solo il genio musicale, ma anche l’uomo fragile, vittima e artefice del proprio mito.

Wilson è sopravvissuto ai suoi demoni abbastanza a lungo da assistere al proprio trionfo culturale. Negli ultimi anni, è stato celebrato come icona vivente, con tour, tributi e una riscoperta critica delle sue opere più tarde. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo, ma il suo lascito rimane intatto.

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