E se i Thunderbolts avessero salvato l’MCU da Thanos?

I supereroi emarginati del 36° cinecomic chiudono in bellezza la fase Cinque del Marvel Cinematic Universe. Thunderbolts riprende dopo Captain America: Brave New World, in un mondo instabile e privo degli Avengers, dove gli USA cercano nuove forme di difesa. La soluzione sembra essere un gruppo di anti-eroi in cerca di redenzione: Yelena (Florence Pugh), U.S. Agent (Wyatt Russell), Ghost (Hannah John-Kamen), Taskmaster (Olga Kurylenko), Red Guardian (David Harbour) e Winter Soldier (Sebastian Stan). Il team dovrà affrontare Valentina de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), che trama contro di loro, e la minaccia imprevedibile di Bob Reynolds/Sentry (Lewis Pullman). Il film esplora il confine tra giustizia e manipolazione in un MCU sempre più oscuro.

I supereroi emarginati del 36° cinecomic chiudono in bellezza la fase Cinque del Marvel Cinematic Universe. Thunderbolts riprende dopo Captain America: Brave New World, in un mondo instabile e privo degli Avengers, dove gli USA cercano nuove forme di difesa. La soluzione sembra essere un gruppo di anti-eroi in cerca di redenzione: Yelena (Florence Pugh), U.S. Agent (Wyatt Russell), Ghost (Hannah John-Kamen), Taskmaster (Olga Kurylenko), Red Guardian (David Harbour) e Winter Soldier (Sebastian Stan). Il team dovrà affrontare Valentina de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), che trama contro di loro, e la minaccia imprevedibile di Bob Reynolds/Sentry (Lewis Pullman). Il film esplora il confine tra giustizia e manipolazione in un MCU sempre più oscuro.

E se i Thunderbolts avessero salvato l’MCU da Thanos?

Immagina ora se il team dei Thunderbolts fosse stato introdotto nell’MCU prima degli eventi di Avengers: Infinity War: si apre uno scenario narrativo molto affascinante. In un momento in cui gli Avengers erano divisi e vulnerabili dopo Civil War, l’arrivo di un gruppo di anti-eroi come i Thunderbolts avrebbe potuto riempire quel vuoto, offrendo una risposta alternativa alle minacce globali emergenti. La loro presenza avrebbe potuto cambiare drasticamente il corso degli eventi, magari persino interferendo con i piani di Thanos o rallentandone l’ascesa.

A rendere il tutto ancora più interessante è l’introduzione di Sentry, alias Robert Reynolds: un personaggio potentissimo, ma dilaniato da una doppia personalità che include il terrificante Void. La lotta interiore di Sentry rappresenta una minaccia su scala devastante, che i Thunderbolts dovranno affrontare senza il supporto degli Avengers, evidenziando una delle problematiche ricorrenti del MCU: l’assenza inspiegabile degli altri eroi durante le crisi.

Se Sentry fosse stato introdotto prima di Infinity War, con i suoi poteri quasi divini e la sua psiche instabile, avrebbe potuto aggiungere una dimensione inedita agli scontri cosmici, offrendo nuove possibilità narrative e battaglie epiche. La sua presenza avrebbe potuto sia rafforzare la difesa della Terra sia, paradossalmente, complicarla ulteriormente.

In sintesi, l’introduzione anticipata dei Thunderbolts e di Sentry avrebbe potuto cambiare le sorti del MCU apre a interessanti ipotesi alternative, mostrando quanto le scelte creative nella costruzione di questo universo possano influenzare profondamente il suo sviluppo narrativo.

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