La nuova miniserie di Netflix, Zero Day, cattura subito l’attenzione quando, nel primo episodio, un attacco cyberterroristico sconvolge l’America. Il caos è totale: treni deragliano, aerei precipitano e il bilancio delle vittime sale a 3.000 morti. Ora spetta al governo scoprire chi c’è dietro l’attacco. La Presidente Evelyn Mitchell (Angela Bassett) incarica l’ex Presidente degli Stati Uniti, George Mullen (Robert De Niro), di guidare una commissione per individuare i terroristi prima che possano colpire di nuovo. Mullen sembra la scelta perfetta: un ex Presidente di un solo mandato, molto popolare e noto per il suo approccio bipartisan. Ma George non è così impeccabile come il pubblico crede. Ha i suoi demoni, alcuni dei quali potrebbero tornare a perseguitarlo nel momento peggiore. Mentre Mullen dà la caccia ai terroristi, sarà disposto a fare qualsiasi cosa, anche infrangere la legge, per scoprire la verità? E cosa farà quando quella verità lo condurrà su un percorso che preferirebbe non intraprendere? Con un cast stellare, tra cui Lizzy Caplan, Jesse Plemons, Joan Allen, Dan Stevens, Gaby Hoffman, Matthew Modine, Connie Britton e Clark Gregg, Zero Day è un thriller politico adrenalinico che si trasforma in qualcosa di molto più profondo della semplice ricerca dei colpevoli.
Chi c’è dietro l’attacco terroristico di Zero Day?
Il governo degli Stati Uniti sospetta che la Russia sia dietro l’attacco cyberterroristico, ma George Mullen indaga per scoprire la verità. Con l’aiuto di un team d’élite, tra cui Roger Carlson e la sua ex Capo di Gabinetto Valerie Whitesell, cerca di rintracciare i responsabili. Tuttavia, la situazione si complica: Mullen ha avuto una figlia segreta con Valerie, Alexandra, ora deputata del Congresso e contraria alla sua nomina.
Mullen inizia a oltrepassare i limiti, arrestando ingiustamente un ragazzo e torturando un teorico della cospirazione per ottenere informazioni. Nel frattempo, Roger viene assassinato e la sua morte viene insabbiata come un’overdose.
Il primo grande sospettato è Monica Kidder, una miliardaria legata ai social media. Quando i suoi complici la abbandonano, si suicida in prigione, lasciando Mullen senza risposte. Ma il vero colpo di scena arriva alla fine: Alexandra è segretamente coinvolta nell’attacco, insieme al politico Richard Dreyer e al miliardario Robert Lyndon. E non sono gli unici.
Cosa fa George Mullen con le informazioni?
Nell’episodio finale di Zero Day, si scopre che gli attacchi terroristici non sono stati causati da una potenza straniera, ma da una cospirazione interna guidata da Richard Dreyer. Il suo obiettivo era unire il Paese, costringendo il Congresso a collaborare dopo anni di divisioni. Alexandra Mullen, la figlia di George, era coinvolta nel complotto senza sapere che avrebbe causato vittime.
Prima del suo discorso in diretta al Congresso, George Mullen accetta inizialmente di mantenere la versione ufficiale, attribuendo la colpa a Monica Kidder. Tuttavia, all’ultimo momento cambia idea e legge una lettera di Alexandra in cui confessa il suo coinvolgimento. Mullen denuncia pubblicamente Dreyer e altri politici coinvolti, scioccando il Paese.
Nel frattempo, la moglie di Mullen, Sheila, tenta di nascondere la verità per proteggere Alexandra, mentre Dreyer e persino la Presidente Mitchell cercano di convincere Mullen a insabbiare tutto per evitare il caos. Nonostante le pressioni, George sceglie la verità, dimostrando che la giustizia viene prima di tutto, anche della sua famiglia.
George Mullen è vittima di un attacco psicologico?
Zero Day non riguarda solo l’attacco terroristico, ma anche il tormento psicologico di George Mullen. Dopo aver perso suo figlio, George vive con il dolore di quella perdita e con il sospetto di essere vittima di un attacco alla sua mente, noto come Proteus, un’arma informatica in grado di far perdere la ragione a chiunque venga colpito. Alla fine della serie, si scopre che Proteus è stato usato nell’attacco Zero Day. Mentre i terroristi sono quasi catturati, Proteus viene riattivato, ma George riesce a sfuggire a un attacco grazie alla CIA che simula la sua morte.
Nel finale, George trova un dispositivo sospetto nel suo mangia-pane per uccelli, lasciando il dubbio se le sue allucinazioni siano causate da un attacco terroristico o dalla sua mente in frantumi. Alla fine, George brucia le sue memorie, simbolizzando un cambiamento definitivo nella sua vita.










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