Harris Dickinson, 28enne attore londinese esploso negli ultimi cinque anni, torna questa settimana nelle sale italiane per farci ansimare grazie a Babygirl, thriller erotico di Halina Reijn in cui è protagonista insieme a Nicole Kidman.
Uomo del 2024 per GQ, Dickinson interpreta un giovane e affascinante stagista determinato a conquistare la sua potente boss, una donna matura e influente, CEO di una compagnia high-tech. La donna, attratta dal ragazzo, rischia tutto – carriera e famiglia – iniziando una relazione proibita con lui. In una scena chiave del film, il personaggio di Dickinson, Samuel, danza seducente al ritmo della canzone Father Figure di George Michael. Questa sequenza non è solo un momento visivamente eccitante e sexy, ma rappresenta anche un punto cruciale nella dinamica di potere tra Samuel e Romy Mathis, interpretata dalla Kidman. Una dinamica complessa e ricca di tensioni che vanno oltre l’attrazione fisica.
La danza come simbolo di potere e vulnerabilità
La scena esplora la dinamica di potere tra i due personaggi. Il ballo di Samuel non è soltanto un’ostentazione di sensualità, ma un modo per lui di esprimere sicurezza, giovinezza e controllo. Al tempo stesso, c’è una vulnerabilità implicita: è un momento in cui il desiderio e l’intimità emergono, rendendo chiaro che questa scena non riguarda solo la fisicità, ma anche i temi di connessione e seduzione emotiva.
I dettagli del personaggio di Samuel
Samuel sfoggia dei tatuaggi, in particolare sul cherubino con una mitragliatrice tatuato sul suo corpo. Questo dettaglio visivo trasmette molto sul suo carattere: rappresenta un mix di innocenza e aggressività, giovinezza e ribellione. È un modo sottile per definire il personaggio senza dover raccontare troppo attraverso dialoghi o flashback.









