Nel 2000, Ridley Scott ha portato sul grande schermo Il Gladiatore, un film epico che, al momento della sua uscita, ha ridefinito il genere “peplum”, ereditando l’essenza dei grandi classici come Spartacus e Ben-Hur, ma con una potenza visiva e una maestosità realizzabili solo con le tecnologie e i mezzi del nuovo millennio. Con la sua narrazione avvincente, il film ha saputo fondere tradizione e innovazione, diventando una delle pellicole più iconiche della carriera del regista.
Il film ha ricevuto ben 12 nomination agli Oscar, vincendone cinque, tra cui Miglior Film e Miglior Attore Protagonista per Russell Crowe, che ha offerto una performance indimenticabile nei panni del generale romano Massimo Decimo Meridio. È stato l’unico film di Scott a ottenere l’ambita statuetta nella categoria principale.
Ventiquattro anni dopo l’exploit, il cineasta britannico torna a calpestare la polvere del Colosseo con il sequel scritturando il lanciatissimo attore irlandese Paul Mescal nel ruolo del gladiatore titolare.
Di cosa parla Il Gladiatore 2?
Anni dopo le vicende del leggendario Massimo Decimo Meridio, il sogno di una Roma gloriosa e restaurata è ormai svanito. L’impero, pur avendo esteso i suoi confini, è in uno stato di decadenza sotto il governo instabile di due fratelli imperatori: Geta (Joseph Quinn) e Caracalla (Fred Hechinger). Il loro dominio imprevedibile e tirannico ha portato Roma sull’orlo del collasso. La popolazione, sempre più disillusa dalla corruzione e dal caos che regnano nella capitale, ha ormai perso ogni traccia di speranza che Massimo un tempo aveva acceso con il suo coraggio nell’arena. Roma è malata e sembra non esserci alcuna cura all’orizzonte.
Nel frattempo, il ricordo di Massimo vive solo nei sussurri tra la gente. Suo figlio, Lucio (Paul Mescal), cresciuto lontano dall’ombra di suo padre, ha trovato rifugio nella tranquilla città costiera di Numidia, l’ultima enclave libera nel Nord Africa. Tuttavia, la pace di Lucio viene brutalmente infranta quando Numidia viene invasa dalle legioni del generale Marco Acacuto (Pedro Pascal), che lascia una scia di devastazione alle sue spalle, uccidendo Arishat (Yuval Gonen), la moglie di Lucio. Gettato in schiavitù e trascinato di nuovo a Roma, Lucio si ritrova costretto a combattere nell’arena del Colosseo per la propria sopravvivenza.
In questa sua nuova vita da gladiatore, Lucio trova un mentore nell’ex schiavo Macrino (Denzel Washington), un uomo che conosce i segreti del potere e della vendetta. Guidato dal desiderio di giustizia per la morte di sua moglie, Lucio giura di vendicarsi di Marco Acacuto. Nel frattempo, i disordini crescono nella capitale: Macrino trama per ottenere una posizione di maggior potere, mentre Lucilla (Connie Nielsen), madre di Lucio, elabora in segreto un piano per rovesciare i due fratelli imperatori. Ignara del fatto che suo figlio sia tornato a Roma, Lucilla combatte per liberare l’impero da un destino che sembra inevitabile, ignara che le loro strade si incroceranno di nuovo in un momento decisivo per il futuro di Roma.
Il Colosseo ricostruito a Malta
Il Colosseo romano, uno degli edifici più iconici e imponenti dell’antichità, è stato ricostruito in modo straordinario per le esigenze di un film. Invece di fare affidamento sulla tecnologia della CGI, la produzione ha scelto una soluzione decisamente più tangibile e realistica, incaricando il celebre scenografo Arthur Max di progettare una riproduzione autentica dell’anfiteatro.
Per questa ricostruzione, non si è optato per una semplice replica in miniatura o in scala ridotta, ma è stato realizzato un Colosseo a grandezza naturale. La struttura è stata costruita a Malta, un’isola che si è prestata perfettamente a questo tipo di lavoro grazie alla sua geografia e alle sue capacità produttive. L’anfiteatro misura ben 9 metri di altezza, tre metri in più rispetto alle dimensioni originali del Colosseo che si trova a Roma. Questa modifica nelle dimensioni è stata progettata per consentire l’ingresso e il passaggio di una nave, elemento fondamentale per le scene girate.
La realizzazione della riproduzione non ha lasciato nulla al caso: ogni dettaglio è stato meticolosamente curato per ricreare l’aspetto maestoso e storico del Colosseo. Sono stati utilizzati materiali che imitano perfettamente la pietra e l’aspetto del Colosseo originale, garantendo così una struttura che fosse non solo visivamente impressionante, ma anche in grado di resistere alle sfide pratiche e tecniche richieste dal set cinematografico.
Questa scelta di non utilizzare effetti visivi digitali ma di costruire un set fisico ha permesso agli attori di interagire direttamente con l’ambiente, donando alle riprese una maggiore autenticità e imponenza. Il Colosseo a Malta non è solo una replica architettonica, ma una vera e propria operazione artistica, un tributo all’ingegneria romana e al lavoro dello scenografo Arthur Max, che ha portato un pezzo di storia antica nel cuore di un moderno set cinematografico.









