Liposuzione, droga e ricatto: le storie vere dietro a The Apprentice, il biopic su Doland Trump

«Falso e privo di classe», così l’ex presidente degli Stati Uniti ha bollato The Apprentice. Il biopic di Ali Abbasi che racconta il rapporto tra il giovane Donald Trump e lo spietato avvocato Roy Cohn, interpretati rispettivamente dall’eclettico Sebastian Stan e dalla star di Succession Jeremy Strong. La controversa pellicola arriva al cinema a meno di un mese dalle elezioni ed è stata scritta dal giornalista Gabriel Sherman. Ambientato tra gli anni ’70 e ’80, il biopic segue l’ascesa al potere di The Donald sotto la guida del suo famigerato avvocato, dopo aver coperto il mega tycoon per 20 anni, prima come reporter immobiliare presso il New York Observer e in seguito come giornalista politico per il New York Magazine.

Il film non presenta un ritratto del tutto lusinghiero del futuro presidente. In The Apprentice, il magnate immobiliare prende pillole dimagranti, combatte la disfunzione erettile, si sottopone a interventi di chirurgia plastica e, nel momento più cupo del film, violenta sua moglie Ivana (Maria Bakalova). Ecco, cosa c’è di vero in The Apprentice

I nastri di ricatto

La costruzione del Grand Hyatt Hotel a Manhattan nel 1978 è stata una delle maggiori vittorie di Donald Trump nel settore immobiliare, ottenuta grazie a un prestito dal padre e un’agevolazione fiscale di 400 milioni di dollari da New York City. Nel film, questa riduzione fiscale viene mostrata come il risultato di un ricatto orchestrato dall’avvocato Roy Cohn (interpretato da Jeremy Strong), che avrebbe usato registrazioni compromettenti contro un funzionario della città. Roy Cohn era noto per usare registrazioni a scopo di ricatto, manipolando anche i suoi stessi clienti. Non è certo se queste registrazioni siano state effettivamente usate per favorire Trump, ma il vicesindaco dell’epoca, Stanley Friedman, firmò l’accordo fiscale poco prima di lasciare l’incarico e poi iniziò a lavorare per Cohn, sollevando dubbi sui metodi utilizzati per garantire l’accordo.

I party

Roy Cohn organizzava feste sontuose nella sua casa di Manhattan, che fungeva anche da ufficio legale. A queste feste partecipavano clienti della mafia, donne dell’alta società e celebrità come Rupert Murdoch e Andy Warhol. Nel film, durante una festa, Donald Trump, sobrio e fuori luogo, trova Cohn mentre fa sesso con un uomo e rimane scioccato dell’orientamento sessuale dell’avvocato, di cui si sapeva ma non si parlava apertamente. Anche se queste feste non erano generalmente alimentate da droghe e sesso, la scena del film mescola elementi della vita di Cohn e della famosa discoteca Studio 54, che frequentava spesso.

Il contratto prematrimoniale

Una scena divertente del film ritrae un incontro tra Roy Cohn, Donald Trump e Ivana, dove discutono il contratto prematrimoniale. Ivana legge attentamente il documento e, indignata da una clausola che richiede la restituzione dei regali in caso di divorzio, si allontana minacciando di annullare il matrimonio. Trump la insegue per strada e la convince a tornare dichiarandole il suo amore. Questa scena, quasi fedele ai fatti reali, è basata su racconti presenti in vari libri, incluso “Lost Tycoon” di Harry Hurt. Nel film, Ivana è da sola, ma nella realtà aveva un avvocato, scelto da Cohn, che però era legato a lui, evidenziando la corruzione dietro l’accordo.

Gli interventi di plastica

Alla fine del film, Trump visita un chirurgo plastico per affrontare i suoi problemi di perdita di capelli e aumento di peso. Il medico suggerisce di smettere di assumere pillole dimagranti, simili a anfetamine, e raccomanda dieta ed esercizio fisico. Trump respinge l’idea, sostenendo che il corpo umano ha una quantità limitata di energia e preferisce optare per liposuzione e chirurgia del cuoio capelluto. La scena si basa su rapporti reali descritti in “Lost Tycoon” e confermati da Ivana Trump durante la deposizione del loro divorzio. Sherman usa questa scena per evidenziare la preferenza di Trump per soluzioni rapide, piuttosto che lavorare per migliorare la sua salute.

La scena dello stupro

Una delle scene più controverse del film ritrae Donald Trump che violenta la sua ex moglie, Ivana, dopo che lei gli regala il libro The G Spot per il suo compleanno, suggerendo ironicamente insoddisfazione nella loro vita sessuale. Questo scatena la rabbia di Trump, già irritato per i problemi nel loro matrimonio. La scena è ispirata alla deposizione di Ivana del 1990 durante il loro divorzio.

I gemelli

In una delle scene più tragiche del film, Trump regala a Roy Cohn un paio di gemelli di diamanti per il suo compleanno, ma Ivana rivela tranquillamente che sono falsi. Anche se nella vita reale Ivana probabilmente non fece quella rivelazione, Trump diede davvero al suo mentore gemelli fasulli. Questo dettaglio non era inizialmente nella sceneggiatura, ma è stato aggiunto grazie a Jeremy Strong, che aveva fatto approfondite ricerche sul suo personaggio. Strong ricordò la storia reale dei gemelli falsi di Tiffany che Trump aveva regalato a Cohn, e suggerì di includerla nel film.

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