Grand Hotel, il classico di Edmund Goulding, usciva nelle sale statunitensi nell’aprile del 1932 prima di approdare alla prima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Interpretato da Greta Garbo e Joan Crawford, Grand Hotel è quello che si definirebbe un all-star movie. In film pieno, zeppo di attoroni che vanta non uno, ma ben due Barrymore (Lionel e John). Per evitare tensioni tra le dive protagoniste, i personaggi della Garbo e della Crawford non compaiono mai insieme in una stessa scena durante la pellicola.
Vincitore dell’Oscar principale, il film fu prodotto da Irving Thalberg: peso massimo della MGM di allora. Basato sul romanzo dell’austriaca Vicki Baum, Grand Hotel si svolge dentro un prestigioso hotel berlinese in sontuoso stile art déco ricreato da Cedric Gibbons: tra i più influenti scenografi nella storia del cinema americano.

Le scene della lobby dell’Hotel erano estremamente ben realizzate e ritraevano una scrivania a 360°. Ciò ha permesso al pubblico di guardare lo svolgere dell’azione da tutti i personaggi. Grazie al suo lavoro avanguardistico, Gibbons cambiò il modo in cui vengono realizzati i set da quel momento in poi.

Con 28 nomination al Premio Oscar e 11 vittorie, l’acclamato scenografo è secondo nella classifica delle persone che hanno vinto più statuette di tutti i tempi, dopo Walt Disney (26 Oscar).












